Fin dalle prime frasi di questo libro, si percepisce che la protagonista assoluta è la mancanza: mancanza di amore, di reciprocità, di identità, di vita… Yannick e Ifem sono anzitutto due ragazzi di oggi, con le loro paure, insicurezze, con i loro amori e i patemi tipici dell’età della crescita. Sono anche parte della schiera dei “nuovi” italiani: persone nate e cresciute in Italia ma che molti, troppi, considerano stranieri. Nel suo “Chi sta male non lo dice”, Antonio Dikele Distefano entra nel cuore dei suoi personaggi per parlare al cuore dei lettori. Yannick riempie la mancanza con la droga, Ifem con un amore assoluto ed escludente. Le loro anime si incontrano in una relazione quotidiana eppure non scontata. Le storie narrate ci mostrano come i sentimenti non hanno colore e che l’esclusione sociale fa purtroppo parte della vita di un pezzo della nostra Italia. Ben scritto.



Se fosse cibo: 
Una zuppa di fagioli speziata: un mix di sapori per un mix di culture.
Racchiuso in una frase:
Dopo la sua morte, smisi di sorridere perché mi sentivo in colpa quando lo facevo, come se fossi colpevole del tempo che passava e delle emozioni nuove che vivevo, avevo paura di dimenticarla, che lei non fosse più il mio ricordo più importante. (p. 63)
Edizione Utilizzata:
Antonio DIKELE DISTEFANO, Chi sta male non lo dice, Mondadori (ed. I MITI), Milano 2018



Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it lafeltrinelli.itibs.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.itwww.abebooks.it).

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