Troppo spesso si immagina il periodo del nazismo in Germania come se l’intera nazione fosse asservita alla politica e alla propaganda. Come sempre, invece, la verità è molto più sfumata. Kirst ci racconta della vita in una caserma tra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Il nazismo è sullo sfondo e tocca poco la storia, ma al tempo stesso rappresenta uno scenario di cui tenere conto. La realtà della caserma è fatta di regole e in essa tutto “deve” funzionare, non importa come. In una storia fatta di personaggi che pagina dopo pagina appaiono e scompaiono, emerge la figura del caporale Asch: di indole ribelle, decide, dopo il quasi suicidio del suo più caro amico, di rivoltarsi contro l’ordine costituito, di lottare perché tutti possano essere considerati come persone e non in base al loro grado. La rivolta di Asch non riguarda solo il sistema militare, ma diventa simbolo di una lotta più ampia contro uno “status quo” che vuole la società divisa in caste ed élite. Un romanzo che fa riflettere ancora oggi.


Se fosse cibo:
Trota à la meunière con patate, piatto tipico dell’altica tradizione tedesca, composto da una trota al vapore con burro e contorno di patate.

Racchiuso in una frase:
Tu hai la mania dell’eroismo, cara sorella. Il tuo cervellino considera onore semplicemente quello che viene dichiarato onore da chi comanda. Tu confondi capo con capobanda. Chi è arrivato al potere, in qualsiasi modo ci sia arrivato, ai tuoi occhi è un eletto da Dio. Chiunque indossi un’uniforme è un onorato difensore della patria. E chi è in prigione, secondo te non può essere altro che un farabutto, mentre chi viaggia in Mercedes è un grand’uomo. Vai a quel paese! (p. 272)

Edizione utilizzata:
Hans H. KIRST, 8/15. La rivolta del caporale Asch, B.C. Dalai, Milano 2010

Dove trovare il libro:
E’ facilmente ordinabile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, ibs.it, mondadoristore.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it).



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