Il fallo di Martinelli al 79′ su Colombatto, che ha dato al Verona il rigore decisivo del 2-1, è l’emblema di un Foggia che sin dall’inizio della stagione ha fatto di tutto per farsi del male da solo. E’ successo anche oggi al “Bentegodi”, dove un Verona modesto rimonta e si assicura un posto ai play-off, dove affronterà lo Spezia.
Ai rossoneri resta il rammarico per l’ennesima partita sprecata, con l’aggravante che questa era l’ultima occasione per salvare una stagione che ora soltanto attraverso i tribunali può avere un senso. Già, perchè se il Foggia dovesse riavere il punto per il ricorso presentato al Coni, resterebbe a galla quantomeno per i play-out (a retrocedere direttamente sarebbe la Salernitana).



Grassadonia ributta nella mischia Galano dal 1′, mentre Mazzeo si accomoda inizialmente in panca. Aglietti si affida a Di Carmine e alla voglia di riscatto di un ambiente depresso dagli ultimi risultati.
I rossoneri non giocano male nel primo tempo, anzi: l’occasione migliore capita sui piedi di Kragl che impegna Silvestri con un bolide da dentro l’area. Il Verona è tutto Karim Laribi, ed è proprio l’ex Foggia che prima della fine del primo tempo si libera dal limite dell’area e costringe Leali a una deviazione sul palo per evitare la capitolazione. Nella ripresa i satanelli crescono e trovano il gol al 54′ con un capolavoro di Iemmello, che spalle alla porta si gira e inventa una parabola vincente. Buone notizie arrivano anche da Carpi e Pescara, dove Venezia e Salernitana perdono punti. Tutto finito, allora? Macchè. La stagione nera del Foggia si materializza in pochi minuti: al 65′ Di Carmine si libera dal limite e batte Leali, e dopo due errori clamorosi di Galano (tiro fuori dopo la parata di Silvestri) e Iemmello (manda fuori di petto incredibilmente a porta vuota dopo un cross perfetto di Galano) Martinelli fa la frittata: fallo indiscutibile al 79′, Di Carmine è freddo e fa 2-1.



Il resto dei minuti è soltanto agonia: il Venezia rimonta clamorosamente a Carpi, e a nulla serve il pari del Livorno a Padova. Il Foggia torna in C, due anni dopo la festa: l’ultima candelina la mantiene accesa il Tribunale del Coni e la sentenza sul Palermo che rischia la retrocessione diretta (si saprà tutto entro venerdì alle 14), ma forse sarebbe chiedere troppo a una stagione maledetta.

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