Non sarebbe stato coerente vedere Nicola Di Stasio e i suoi dalla stessa parte del sindaco uscente Dino Tarantino, nella competizione elettorale per le comunali in corso ad Orta Nova. Non sarebbe stato naturale perché per quasi tutti e cinque gli anni di consiliatura che ora volge al termine, se non in una breve parentesi iniziale in cui avevano contribuito a farlo eleggere, gli ex militanti di Forza Italia hanno sempre osteggiato il sindaco e la sua maggioranza, conducendo battaglie soprattutto fuori dall’assise comunale.


Ma al momento della preparazione delle compagini politiche verso il voto delle amministrative, la linea dettata da Raffaele Di Mauro e dalla dirigenza provinciale azzurra è stata quella di convergere sul sindaco uscente, senza primarie e senza margini di discussione. Da questo strappo è nata la compagine di Rivoluzione Orta Nova e la candidatura a sindaco del giovane Nicola Di Stasio che, che appunto non ha accettato questo ‘imprimatur’ dall’alto e, insieme ai suoi, ha compiuto la scelta coraggiosa ed azzardata di costituire un gruppo civico che oggi gode dell’appoggio di Angelo Cera e dell’UDC.

 

Poeta per passione, impegnato nel sociale con i giovani e con gli anziani, Nicola Di Stasio è stato consigliere comunale già all’età di 18 anni e adesso che ne ha 30 rivendica con orgoglio una militanza a destra che non ha mai tradito, seppur passando per le varie compagini politiche che si sono succedute. Citando Tatarella dal palco di Piazza Pietro Nenni sul quale, in questa campagna per le amministrative, è salito per la prima volta sul palco al fianco di altri uomini dalla lunga militanza politica nel campo moderato locale. Lello Iorio e Domenico Spinelli hanno presentato il candidato sindaco che dunque raccoglie l’eredità figurata di decenni in cui la destra ad Orta Nova ha prevalso per lungo tempo, soprattutto negli ultimi 20-25 anni.

Ma adesso lo strappo a destra è evidente e tangibili soprattutto ascotando il bilancio che Di Stasio fa dell’amministrazione Tarantino: “Abbiamo strutture del sociale che sono state semplicemente abbandonate al loro destino” – afferma Di Stasio. “Una struttura per il ‘Dopo di noi’ che non è stata mai inaugurata, è stata abbandonata e poi saccheggiata. Lo stesso grossomodo è accaduto per l’asilo nido, già completo di arredi, ma dato alla fiamme da ignoti poco prima di essere inaugurato. E poi ancora la scuola media Pertini, dove il sindaco si è prodigato nell’inaugurare un plesso che i nostri ragazzi non possono ancora utilizzare”. Tutto ciò nell’incognita rappresentata dai lavori pubblici ad Orta Nova. “Ogni volta che c’è una gara ad Orta Nova è come un parto plurigemellare” – ha chiosato con ironia il candidato di Rivoluzione Orta Nova.



Ma il percorso recente di Di Stasio e del suo gruppo di militanti è la testimonianza del fatto che il potere incardinato nel Comune dei Cinque Reali Siti abbia messo in crisi l’appartenenza politica, le ideologie e le storie personali, tant’è che appunto i partiti definiti come tali a questo “giro” elettorale abbiano pagato il conto. Nonostante ci siano ben sette candidati sindaci, infatti, non c’è traccia di alcun simbolo del Partito Democratico, del Movimento Cinque Stelle e Forza Italia sia stato rifondato ad un mese dalle elezioni. Il civismo si è preso un Comune di 17.000 abitanti dove la militanza è stata messa da parte, almeno per il momento.

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