Ha ancora il dente avvelenato, Angelo Cera, per quanto è accaduto cinque anni fa ad Orta Nova. Lo si evince dal vigore con il quale l’ex onorevole dell’UDC ha comiziato in Piazza Pietro Nenni nella serata di mercoledì scorso, intervenendo a sostegno del candidato sindaco di “Rivoluzione Orta Nova”, Nicola Di Stasio.



Cinque anni fa l’attuale sindaco uscente (ricandidato in questa tornata), Dino Tarantino, era stato eletto anche grazie ai voti dello scudo crociato, con Rosangela Giannatempo (referente per i Cinque Reali Siti) che era risultata tra le più suffragate tra tutti i candidati consiglieri comunali. Un vero e proprio “vento” – l’ha definito il politico sammarchese – che permise a Tarantino di gonfiare le sue vele fino al ballottaggio e sconfiggere la sinistra diIaia Calvio. Ma al momento della “spartizione” delle cariche e della formazione del Governo di città, qualcosa si incrinò con l’UDC provinciale al punto che, a pochi mesi dall’insediamento, al vicesindaco Giannatempo furono ritirate le deleghe.

Da quel momento in poi i vertici foggiani del partito centrista hanno lavorato soltanto per costruire un’alternativa a quel sindaco che li aveva messi alla porta, non tenendo fede alle promesse fatte in campagna elettorale. Tutto il rancore di Angelo Cera è emerso durante il suo intervento in piazza, dove è intervenuto per tirare la volata al giovane Di Stasio che oggi rappresenta la coalizione civica di Rivoluzione Orta Nova. Sul palco ortese, con il candidato sindaco e l’onorevole UDC, vi erano anche il consigliere regionale della Regione Puglia, Napoleone Cera, l’ex sindaco di Cerignola Antonio Giannatempo e sua sorella, Rosangela Giannatempo, tornata alla carica dopo un periodo di allontanamento dalla politica per questioni strettamente personali.

Con sette candidati sindaci contrapposti e diciotto liste concorrenti, la fotografia della situazione politica ad Orta Nova può avere una duplice interpretazione: eccesso di democrazia e pluralismo o una comunità divisa su tutto? Su questo Angelo Cera, navigato della politica e attento interprete dei processi locali, non ha dubbi: “E’ necessario dire basta a chi questa città l’ha divisa e trasfusa di veleno” – ha affermato l’onorevole. “Su queste cose un’amministrazione uscente deve venire a dare conto, perché se in cinque anni si è governato bene una città si riunisce e si mette insieme. Invece qui ad Orta Nova, con soltanto quattro liste politiche, è chiaro che il cittadino si stia ribellando ad un modo vecchio e becero di fare politica”.

Nei tanti retroscena raccontati da Angelo Cera nelle sue sortite ad Orta Nova vi è anche un tentativo del sindaco uscente di fare pace con l’onorevole. Tarantino e Cera si sarebbero incontrati di sfuggita nei pressi di Palazzo Dogana a Foggia e, alla richiesta del primo cittadino di un colloquio chiarificatore, l’onorevole si sarebbe rifiutato. La spaccatura netta è rimasta tale fino alla campagna elettorale per le amministrative, quando il sindaco uscente ha riguadagnato il simbolo di Forza Italia e ha tentato invano di riunire quel centro destra che lo aveva portato all’elezione nel 2014. Cera c’era allora. E rivendica ancora dal palco tinto di rosso e blu i suoi sforzi per promuovere la candidatura di Tarantino cinque anni fa: “Abbiamo fatto venire parlamentari e dirigenti dell’UDC, io ho stesso ho conosciuto il sindaco e ho fatto comizi per lui in piazza. Ma dopo pochi mesi siamo stati messi alla porta, come tanti altri assessori e consiglieri. Hai tradito noi e questa città – rivolgendosi al sindaco Tarantino – e sono cinque anni che aspettavamo il momento di venirtelo a dire a casa tua. Se questo sindaco – ha sottolineato Cera – non ha rispetto per assessori e consiglieri, figurarsi come può considerare gli elettori…”.



Nelle maglie larghe di questa divisione incolmabile e di questo conflitto politico hanno trovato spazio le problematiche politiche di cui hanno parlato gli altri relatori sul palco. Napoleone Cera, in particolare, ha sottolineato la necessità di rinnovare la classe politica locale, anche attraverso la proposta del candidato sindaco Nicola Di Stasio. La città di Orta Nova, così come altri Comuni limitrofi, hanno pagato la crisi dei rifiuti e della SIA, temi sui quali è osservatore privilegiato Antonio Giannatempo, ex sindaco di Cerignola e presidente della consorziata. Giannatempo ha affermato di aver tentato con tutte le forze di impedire alla sorella di ricandidasi e, inoltre, ha raccontato la nascita di “un fiore all’occhiello che era preso come modello in tutta la Regione Puglia”. Il riferimento e alla SIA che oggi rappresenta lo snodo cruciale per una campagna elettorale tutta incentrata sui temi dei rifiuti.

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