“E’ stato bello stare con NAO e gli altri bambini”. A dirlo è Renato, uno dei bimbi che ha interagito con il simpatico robot protagonista dell’omonimo progetto dell’Associazione Il Girasole di Foggia, risultato tra i vincitori del bando “Orizzonti Solidali 2018” promosso dalla Fondazione Megamark in collaborazione con i supermercati Dok, A&O, Famila e Iperfamila e con il patrocinio della Regione Puglia e del suo assessorato al Welfare. La conferenza stampa finale si è svolta stamane nella sala conferenze della ASL Foggia, dove è stato tracciato un bilancio di quanto fatto in questi mesi, illustrando le attività svolte e i risultati raggiunti.


Inclusione, relazione e monitoraggio sono stati i capisaldi del progetto che ha rappresentato un unicum a Foggia e che apre orizzonti nuovi nell’ambito della robotica educativa.
“Come ASL siamo attenti a queste nuove frontiere di assistenza sanitaria”, ha sottolineato il direttore sanitario ASL Foggia Antonio Nigri, mentre per Daniela Balducci della Fondazione Megamark “questo progetto ha vinto meritatamente ma certamente per il suo spessore non finisce qui”. E’ toccato quindi a Cristina Bubici, Psicoterapeuta e referente del progetto, illustrare le attività svolte durante questi mesi, dalla Comunicazione alla Musicoterapia, passando per le discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) che sono state frequentate dai destinatari con successo.

“Attraverso questo progetto molti bambini hanno raggiunto diverse emozioni – ha spiegato la Bubici -. Abbiamo voglia di portare NAO anche nelle scuole, in ospedale e in tutti quei luoghi terapeutici dove può dare una mano ai bimbi più svantaggiati”. Dietro il robot, l’attento lavoro di formazione della Scuola di Robotica di Genova, che da 19 anni aiuta a saper utilizzare i robot in ambiti terapeutici: “La Robotica può essere uno straordinario strumento di formazione, ampliando le capacità cognitive dei bambini e aiutandoli nelle relazioni e nel superamento delle loro fragilità”, ha sottolineato il formatore Emanuele Micheli.

Infine, è toccato a Claudia Formiglio, referente del monitoraggio del progetto, spiegare come le famiglie hanno risposto alle attività: “I questionari somministrati ai genitori dei bimbi coinvolti hanno confermato gli obiettivi che il progetto si era prefissato di raggiungere – ha dichiarato -. Gradimento elevato, capacità di attenzione e rispetto dei turni della comunicazione sono tutti aspetti che hanno indotto nei bimbi comportamenti positivi”.
NAO in questi mesi intensi di attività ha quindi permesso di sfruttare con successo la robotica educativa, intesa come una scienza che favorisce l’inclusione e facilita la collaborazione, promuovendo nei bambini la loro capacità di comunicazione, di cooperazione e di lavoro di gruppo. E, a giudicare da questi risultati, lascerà una impronta difficile da cancellare. La sfida è appena cominciata.



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