Il Consiglio dei Ministri tenutosi questa sera ha deliberato lo scioglimento del Comune di Cerignola per infiltrazioni mafiose, sulla scorta delle indicazioni ottenute dalla Commissione Antimafia che si era insediata nel Comune ofantino a partire dal 9 gennaio scorso.


Tale procedura, prevista dall’Articolo 143 del Testo unico degli enti locali (TUEL) (D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267), porta allo scioglimento soltanto dopo un apposito decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri.

Nella proposta di scioglimento sono indicati in modo analitico le anomalie riscontrate ed i provvedimenti necessari per rimuovere tempestivamente gli effetti più gravi e pregiudizievoli per l’interesse pubblico; la proposta indica, altresì, gli amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento. A gravare sulla situazione del Comune di Cerignola vi sarebbero alcune ombre sui lavori pubblici, l’affidamento dei servizi di manutenzione del verde pubblico, la gestione della villa comunale e la presunta partecipazione del sindaco a delle nozze organizzate da personalità di spicco della locale criminalità organizzata.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO