“Non voleva uccidere Filomena Bruno”. Sono state queste le parole dell’avvocato difensore di Cristoforo Aghilar, Francesco Paolo De Sanctis, all’uscita dal carcere di Foggia dove questa mattina si è tenuto l’interrogatorio di convalida dell’arresto a carico dell’autore dell’omicidio di lunedì scorso ad Orta Nova.


“Abbiamo dovuto più volte interrompere l’interrogatorio perché il mio assistito è ancora sconvolto e scoppiava in lacrime”. Così si è espresso l’avvocato che proverà a far venir meno l’aggravante della premeditazione dell’omicidio nell’ordinanza di custodia cautelare che sarà a breve emessa dal Giudice.

Secondo la prima ricostruzione la morte della 53enne di Orta Nova, madre dell’ex fidanzata di Aghilar, sarebbe avvenuta a causa di alcuni colpi sferrati da un coltello da sub rinvenuto nell’abitazione di Via Diaz dove l’aggressore stava attendendo la donna. “L’intento della sua visita alla vittima” – ha sottolineato il legale di Aghilar – “era quello di poter rintracciare la figlia di Filomena con la quale Aghilar aveva convissuto un mese in Germania. Quello che ha fatto è gravissimo, non vogliamo di certo sminuire la cosa, anche perché non si può tornare indietro”.

Inoltre sono emersi altri particolari a riguardo della pistola con la quale lo stesso Aghilar avrebbe minacciato i familiari della vittima, il sabato precedente all’omicidio. La stessa – secondo quanto confermato dall’avvocato – sarebbe stata gettata nei campi subito dopo l’accaduto.

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