“Il nostro PSR è piombato in un baratro e ormai non vi sono più i margini per impedire il disimpegno delle risorse. Il disastro tanto annunciato si è concretizzato a causa della superficialità di chi governa questa regione e dei rimpalli di responsabilità tra Emiliano e Di Gioia a spese dei pugliesi”. Lo dichiara il consigliere del M5S Cristian Casili in seguito alla sospensione dei pagamenti della misura 4.1 a del PSR decisa dal Tar.

“Due misure – continua Casili – sono del tutto bloccate e siamo inchiodati a una spesa pubblica di 453 milioni, ultimi in Italia per avanzamento della spesa e tutto ciò è vergognoso per una regione che da 5 anni ha a disposizione oltre 1,6 miliardi di euro. Ho più volte sollecitato un cambio di passo della struttura assessorile che fino ad oggi si è dimostrata inadeguata a gestire le criticità riscontrate in questa programmazione. Comprendo il grande impegno di alcuni funzionari regionali per rimettere in carreggiata il PSR e per sanare scelte che spesso non sono imputabili a loro, ma la struttura ha a disposizione poche persone qualificate, spesso con competenze non confacenti all’incarico assegnato, eppure spendiamo 30 milioni di euro per mantenere in piedi l’assistenza tecnica”.


“Ormai anche in assessorato è palpabile la sfiducia per il disimpegno ormai accertato di una parte sostanziosa dei finanziamenti che supererà i 150 milioni di euro. Attribuire, come fa Emiliano, l’impasse che si è creata, ai soli ricorsi delle aziende e all’ex assessore Di Gioia, è da irresponsabili. Se i ricorsi sono molti e riguardano più bandi bisognerebbe domandarsi invece se alla base non ci siano stati errori macroscopici. Come può essere che un bando venga modificato 18 volte e chiuso dopo 18 mesi? Un fallimento che andrà a pesare anche sulla prossima programmazione comunitaria, in cui avremo a disposizione meno risorse. Oggi dopo 3 anni pensare di procedere ai finanziamenti attraverso procedure che spostano parte delle verifiche dopo il pagamento delle anticipazioni è grave e illegittimo”.

“Il DURC doveva essere accertato al momento della ammissibilità, non dovevamo arrivare ad oggi per accorgercene, tanto che il Tar nelle ultime sentenze ha fatto propria la posizione del Consiglio di Stato confermando l’illegittimità della circolare Durc e della determina su bancabilità e titoli abilitativi. In Commissione e in Consiglio avevo evidenziato che spostare la verifica della sostenibilità finanziaria e il possesso dei titoli abilitativi a 180 giorni dopo la concessione fosse da irresponsabili e avrebbe comportato una de-certificazione della spesa effettuata in caso di inadempienze. Vorrei ricordare a Emiliano che è stato lui a nominare Nardone e continua a dargli fiducia nonostante i risultati fallimentari. Non ci sono solo le misure impugnate dai ricorsi, ancora oggi 11 misure non sono partite e molte ancora tardano a concludere le istruttorie. Purtroppo gli errori fin qui accumulati non solo ci faranno perdere risorse in questa programmazione ma inficeranno anche il prossimo PSR con conseguenze gravissime per i futuri investimenti in agricoltura e per chi dovrà governare questa regione”.

Comunicato Stampa
M5S Puglia

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