Come comportarsi quando passa molto tempo dalla sottoscrizione del contratto di utenza telefonica e l’effettiva attivazione della linea? Innanzitutto è fondamentale sapere che i rapporti tra il Gestore e i suoi clienti vengono disciplinati – oltre che dal contratto sottoscritto – anche dalla “Carta dei Servizi”. Questo documento obbliga, in caso di disservizio, a porre rimedio al problema, nel più breve tempo possibile e in extrema ratio risarcire il cliente con un indennizzo. La “Carta dei Servizi” prevede che la Compagnia intervenga prontamente a sostegno del problema del cliente ed entro una tempistica rigorosamente definita. Nei casi in cui l’Operatore ecceda i tempi previsti (con esclusione ovviamente dei casi di forza maggiore) quest’ultimo si impegna anche a corrispondere al cliente un indennizzo, mediante accredito della somma sulla prima bolletta telefonica.


Come si calcola l’indennizzo? La somma viene calcolata sulla scorta di quanto riconosciuto nella “Carta” per ogni giorno di disservizio, moltiplicato i giorni eccedenti il periodo massimo stabilito per l’intervento da effettuare. Spesso, tale operazione algebrica, non produce quanto dovrebbe poiché viene posto un limite alla somma massima erogabile (generalmente 100,00 Euro). Tale limitazione, come appare intuibile ed evidente, trasforma nella sostanza un procedimento di risarcimento corretto e veloce in una compensazione del disagio / danno avuto molto distante da quella reale. Immaginiamo per un attimo – solo per fare un esempio – di essere indennizzati con una cifra così modesta per un disservizio grave, quale potrebbe essere un guasto totale alla linea voce e internet, protrattosi per mesi.

Ma non è tutto: spesso anche questa cifra così modesta non viene corrisposta! Nell’ambito di questo ragionamento e nel caso in cui il contratto di attivazione del servizio non venga perfezionato e quindi si configuri una mancata attivazione linea telefonica si avrà diritto, oltre all’indennizzo economico, anche al rimborso delle somme eventualmente versate al momento della stipula del contratto. Il rimborso da parte dell’Operatore generalmente è pari alla metà del canone stabilito per ciascun giorno lavorativo di attesa e nel limite massimo fissato nella Carta dei Servizi di ogni Operatore. Inoltre, quando siamo in presenza di impedimenti di tipo amministrativo l’Operatore ha l’obbligo di inviare una comunicazione scritta sui motivi della mancata attivazione linea telefonica.

Come comportarsi in questi casi? In presenza di una ritardata o mancata attivazione linea telefonica la prima cosa da fare è quella di reclamare all’Operatore. Ciò non solo è obbligatorio (l’unico vero obbligo a carico del cliente) ma è anche necessario perché obbliga il gestore a prendere in carico la risoluzione del problema entro la tempistica stabilita nella Carta dei Servizi e ti garantirà un indennizzo economico nel caso in cui tale risoluzione avvenga oltre i tempi previsti oppure non avvenga. Questo si può fare o contattando l’operatore (centralino, mail o social network) o inoltrando una comunicazione tramite PEC o Raccomandata A/R.



Se per qualche motivo non dovessi ricevere risposta o quanto meno non entro i 45 giorni previsti o, ancora, dovessero inviarti un messaggio stereotipato o non motivato, oppure non ti sarà riconosciuto un risarcimento economico, è possibile percorrere un’altra strada per far valere i tuoi diritti sanciti, come detto, dalla Carta dei Servizi. Se ti sei trovato a fare i conti con uno dei problemi citati sopra, come un ritardo o – peggio – una mancata attivazione linea telefonica, non devi fare altro che chiedere l’intervento del team di consulenza di ARCO Consumatori – presente in zona su Corso Aldo Moro 12 ad Orta Nova (studio dell’avvocato Giuseppe Miele / n°3932164745). Gli esperti si occuperanno delle tue problematiche con estrema professionalità e garanzia di successo.

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