“Furono tutti incriminati, per una cosa o per l’altra. Ma non per quello. Non per Jimmy. Nessuno, come sapete, è mai andato in galera per quello. E nessuno ha parlato. Cosa strana, perché di solito tre persone riescono a mantenere un segreto solo quando due sono morte.”

I tempi cambiano, ma non loro. La loro grinta, la loro sagacia e la loro irriducibile forza che non vacilla mai. In questi tempi di improvvisatori, di web serie, di gente che fa un milione di lavori e non ne sa fa bene nemmeno uno, vedere dei professionisti all’opera è davvero commovente.

Non servono molte presentazioni per Martin Scorsese, Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci e tanti altri del cinema della passata generazione. Il loro talento è consolidato negli anni, nelle performance indimenticabili che hanno regalato a tutti noi che li abbiamo amati.

E mentre a settant’anni c’è chi si sente vecchietto, loro hanno dimostrato che la consapevolezza personale e l’esperienza sono un qualcosa che non è interscambiabile. Ambientato nella Little Italy degli anni ’70 e non solo, la storia si narra attraverso gli occhi dell’irlandese De Niro che ha fatto carriera nella malavita e cerca di starci a galla riportando a casa meno ferite possibili. Che nel frattempo ha come protettore un immortale Joe Pesci che metterebbe paura ad un vero criminale, che odia il suo rivale sindacalista AL Pacino amico dell’irlandese.

E quel ne segue è tutto da vedere. Un lungo piano sequenza porta lo spettatore ad entrare ancora una volta nel mondo che Scorsese sogna, fatto di tutti quei personaggi così meravigliosamente coerenti da togliere il fiato.

Un flashback deciso e cosciente, con la freddezza che solo il presente sa avere sul passato e sull’impossibilità di poterlo cambiare. Netflix, unica casa di produzione che ha accettato l’ambizioso progetto, ha fatto l’ennesimo bingo con un capolavoro che è il testamento artistico di almeno quattro mostri sacri del cinema, dimostrando che il talento non ha età, confini e tendenze. A totale conferma che le cose fatte bene non passano mai di moda.

Tre ore e venti di arte pura, senza inutili fronzoli coprenti. Ma solo una soundtrack perfettamente d’epoca che si va incastrare con le immagini. Poche volte mi esprimo così sognante e benevola, ma questo film è minimo 9.5. Da guardare, malgrado la lunghezza, tutto d’un fiato.

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