Roseto Valfortore è stato sempre pioniere nella produzione di energia rinnovabile ed è stato sempre attento alle proposte di sviluppo locale autosostenibile centrate sulle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER).


Uno dei primi impianti eolici in Italia fu realizzato da I.V.P.C. a Roseto (oggi di proprietà di ERG che si accinge a preparare il progetto di repowering). A Roseto Fortore Energia, la società pubblico/privata promossa dalle Comunità Montane dei Monti Dauni e del Fortore, realizzò il suo primo parco eolico nel 2005 e nel 2010 costituì con il Comune la società Aria Diana, che realizzò un impianto eolico di 4,6MW entrato in produzione nel 2013. L’obiettivo era quello, già allora, di creare un impianto di Comunità, dove il privato realizzava e gestiva l’impianto e il Comune, una volta che il privato fosse stato ripagato del suo investimento, avrebbe acquisito il controllo.

Infatti in Area Diana il Comune entrò con una percentuale del 35% e ogni quinquennio avrebbe aumentato la sua percentuale dell’8% fino a raggiungere il 60%. Purtroppo Fortore non ha voluto mantenere gli impegni e il Comune ha avviato un procedimento nei confronti di Fortore per inadempimenti contrattuali.

Roseto ha creduto da sempre nella green economy come fonte di occupazione e di ricchezza per il nostro Territorio. Ha cercato, sin dal primo insediamento di sfuttare al massimo l’aspetto occupazionale e le royalies che sono state una vera manna per gli investimenti nei nostri borghi e per ripianare i bilanci, considerato i sempre più esigui trasferimenti dallo Stato. Oggi lavorano nell’indotto dell’eolico circa 30 ragazzi che hanno messo su famiglia e sono rimasti a Roseto.



C’è da sottolineare che Roseto e gli altri Comuni dei Monti Dauni avrebbero potuto essere protagonisti e “padroni” del nostro territorio cambiando il corso della storia economica e occupazionale, se solo fossero stati più lungimiranti e i cittadini e i Comuni non si fossero accontentati di fitti e di royalties, ma avessero avuto un ruolo proattivo nei processi di investimento, partecipandovi direttamente.

Roseto continua a credere nel protagonismo dell’ente locale come propulsore di progetti di comunità per migliorare le condizioni di vita dei residenti. Per questo il Comune mentre, da un lato, sta combattendo la sua battaglia legale con Fortore su Area Diana, dall’altro, ha avviato una collaborazione con la società Friendly Power che ha realizzato lo studio di fattibilità per la realizzazione di una “Comunità Energetica” a Roaseto Valfortore, che viene presentato oggi in questa Conferenza Stampa.

Nel modello di Comunità Energetica, sviluppato da Michele Raffa e proposto da Friendly Power, i cittadini e il Comune saranno protagonisti e non comparse nei processi di investimenti, come è stato negli anni precedenti.
Il MODELLO prevede quattro FASI: Il passaggio da Consumer a Prosumer (l’obiettivo è quello di raggiungere almeno il 35% di energia autoprodotta da FER e consumata); Il passaggio da Prosumer a Prosumer Plus (gli obiettivi sono quelli (a) di raggiungere almeno il 70% di energia autoprodotta da FER e consumata e (b) di far diventare tutti i Prosumer “nodi” della Comunità); La realizzazione di Impianti di Comunità (gli obiettivi sono quelli (a) di raggiungere il 100% di energia autoprodotta da FER e consumata e (b) di far diventare anche gran parte dei Consumer “nodi” della Comunità); La diffusione della Comunità attraverso il Power Cloud (gli obiettivi sono quelli (a) di gestire i flussi energetici della Comunità Energetica, in modo virtuale, utilizzando la rete del distributore, o reale, acquisendo la rete locale, e (b) di allargare virtualmente la rete a consumer/nodi ubicati anche fuori dal territorio comunale).

Ciascuna FASE del MODELLO viene realizzata attraverso progetti/investimenti che rientrano a pieno titolo in un processo già in atto a livello nazionale, europeo e globale, che viene chiamato TRANSIZIONE ENERGETICA.
Le FASI del MODELLO possono essere realizzate:
• in sequenza, secondo un approccio bottom up,
• in contemporanea, secondo un approccio top down.
Ciascuna AZIONE viene realizzata attraverso uno o più progetti autoconsistenti, capaci cioè di creare valore aggiunto e/o ricchezza, attraverso la diminuzione di costi e/o l’aumento di ricavi, senza che siano necessariamente collegati ai progetti delle altre AZIONI.

L’approccio bottom up è quello già iniziato da Roseto. il processo di TRANSIZIONE ENERGETICA si completerà in un periodo che può durare dai 5 ai 10 anni per arrivare alla Comunità Energetica. L’approccio top down prevede un ruolo attivo della Regione, con la quale il Comune, le Associazioni e i privati coinvolti nella realizzazione della Comunità Energetica sottoscrivono un Accordo di Programma Quadro (APQ) per creare la Comunità Energetica, che riguarderà un’area omogenea, all’interno della quale saranno realizzati, anche contemporaneamente, i progetti previsti dal modello. In questo caso il processo di TRANSIZIONE ENERGETICA si completerà in un periodo minore, che può durare dai 3 ai 5 anni per arrivare alla Comunità Energetica.

Comunicato Stampa
Roseto Valfortore

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