Il Coronavirus, più che a livello di salute, ha iniziato a destare preoccupazione sul normale svolgimento della vita quotidiana anche in provincia di Foggia. Sta accadendo ciò, in queste ore, soprattutto presso l’Università degli Studi di Foggia, dove un decreto del rettore, Pierpaolo Limone, sta facendo discutere tra gli studenti.


Infatti, attraverso l’atto avente per oggetto “Emergenza Covid-19 – sedute di laurea – disposizioni straordinarie”, la massima autorità dell’ateneo foggiano ha disposto il rinvio della cerimonia di consegna del diploma di laurea, con immediata decorrenza, fino a nuove disposizioni. Il rettore ha anche disposto che le commissioni di laurea debbano essere composte da almeno 3 componenti e che la comunicazione del voto finale si terrà alla presenza della sola commissione e dei candidati. Questa mattina, presso la sede di Giurisprudenza, le sedute di laurea si sono tenute a porte chiuse, con i parenti comunque assembrati nei pressi della videoproiezione della seduta.

Queste scelte hanno destato non poche polemiche da parte delle componenti studentesche, tra cui Link Foggia che ha protocollato in mattinata una richiesta di chiarimento. “La decisione presa ci sembra totalmente disorganizzata” – affermano alcuni laureandi in una lettera inviata al rettore. “Non nascondiamo che mette in serie difficoltà tutti sotto vari punti di vista. Chiediamo di fare tutta la cerimonia a porte chiuse, compresa la proclamazione, nello stesso giorno, con un numero massimo di parenti che possono assistere”.



Il problema è sorto in virtù del fatto che molti studenti, provenienti da fuori Foggia, in questo modo sarebbero costretti ad organizzare un maggior numero di viaggi, sia per loro stessi che per i loro congiunti, con tutto ciò che questo comporterebbe in termini di costi. Il momento della laurea, a detta di molti studenti, perderebbe il suo valore, come raggiungimento di un traguardo sperato da anni. Ma ci sarebbero dei problemi anche dal punto di vista formale, in quanto molti studenti dopo la laurea hanno già programmato di partecipare a concorsi per i quali non avrebbero ancora il titolo disponibile come requisito di partecipazione.

“Speriamo che possiate cambiare idea e modificare la cosa in modo conforme alle nostre esigenze” – concludono gli studenti, rivolgendosi al rettore che adesso dovrà spiegare la ratio della scelta e rispondere a tali richieste.

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