Nidali è una ragazza come tante altre: frequenta la scuola, vive la sua adolescenza, scopre il suo corpo, vive i primi amori. Nidali è anche una ragazza particolare: nata negli Stati Uniti da padre palestinese e madre egiziana, è di religione musulmana ma la sua nonna materna è cristiana di rito greco-ortodosso. Nidali vive nel Kuwait del 1990, invaso dall’Iraq di Saddam Hussein, è costretta a fuggire in Egitto con la famiglia e, dopo tante difficoltà, riesce ad arrivare negli Stati Uniti. L’autrice del racconto si ispira alla sua storia: Randa Jarrar è lei stessa palestinese, egiziana, americana. Il romanzo, a mio avviso, parte bene con il racconto della guerra e della fuga in Egitto; poi però perde un po’ di verve, concentrandosi troppo su aspetti secondari. Una promessa realizzata a metà.

Se fosse cibo:
Panini con zaatar, mix di spezie: il pasto preferito dalla protagonista.

Racchiuso in una frase:
Io volevo dirle [alla mia tutor] che la scuola era stata l’unica costante della mia vita. Mia madre, la mia terra, la mia identità potevano scomparire da un momento all’altro, ma la scuola sarebbe rimasta per sempre. Ecco perché mi piaceva. (p. 247)

Edizione utilizzata:
Randa JARRAR, La collezionista di storie, Piemme, Milano 2010

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile nelle maggiori librerie online italiane (hoepli.itibs.itmondadoristore.it) oppure nei mercatini dell’usato come comprovendolibri.it o abebooks.it.

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