Continuiamo a conoscere le attività e i servizi curati dalla Cooperativa SocialService ad Orta Nova. In questo approfondimento ci occupiamo dell’area dei servizi per minori che si esplica con dei laboratori organizzati presso la sede di Via Ponticelli, alla presenza di esperti e professionisti del settore. I laboratori di potenziamento scolastico e cognitivo e quelli di rieducazione ed educazione al gesto grafico sono rivolti ad alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali) e DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) mentre quello educativo sul linguaggio emozionale è aperto a tutti.

POTENZIAMENTO SCOLASTICO E COGNITIVO. Il primo laboratorio è quello che riguarda il doposcuola specialistico, seguito e supervisionato dalla pedagogista SocialService, Eugenia Pagone, con il supporto della psicologa Rita Specchio e il coordinamento organizzativo della dottoressa Laura Piccolo. In questo ambito d’operato i ragazzi vengono sostenuti per il loro potenziamento cognitivo e per la loro preparazione scolastica. Nello specifico si tratta di un intervento specialistico mirato, capace di venire incontro alle esigenze di ogni singolo studente. “Il doposcuola specialistico – sottolinea la dottoressa Pagone – non si configura come un servizio di ripetizione dei contenuti delle materie scolastiche e non persegue lo scopo di far terminare i compiti, piuttosto si prefigge il compito di incentivare la motivazione nelle proprie capacità, promuovere l’autonomia scolastica, favorire e migliorare l’uso delle strategie di studio, oltre a fornire aiuto specifico allo studente”. Qui infatti si lavora sul training e sull’esercitazione, con particolare attenzione all’acquisizione e compensazione delle variabilità compromesse come la discalculia per la matematica, la dislessia per la lettura e la disgrafia o disortografia per la scrittura, oltre che su tutte le altre carenze ortografiche e fonologiche.

RIEDUCAZIONE E EDUCAZIONE AL GESTO GRAFICO. Per quanto riguarda invece i laboratori di educazione e rieducazione al gesto grafico, sono strutturati in base alle esigenze specifiche dell’utente. La scrittura, infatti, è un processo cognitivo specifico e complesso che coinvolge numerosissimi funzionamenti cerebrali, l’elaborazione dello scritto diventa dunque il risultato di abilità motorie, visuo-percettive linguistiche, emotive ed attentive. Da questi concetti nasce un duplice approccio dedicato a coloro che devono recuperare l’uso corretto della scrittura e a coloro che devono imparare per la prima volta, evitando posture e movimenti errati.

Il laboratorio di rieducazione, infatti, serve per il recupero della scrittura in situazioni in cui questa risulta essere compromessa, sia nella forma che nel movimento e quando già si presenta il disturbo della disgrafia; mentre quello dell’educazione è preventivo perché propone un corretto apprendimento della scrittura in modo giocoso, tramite un rapporto individuale con l’educatore. “Sono laboratori che si prefissano l’obiettivo di far acquisire naturalmente la padronanza del gesto grafico, interiorizzando il movimento, la postura e l’impugnatura che sono alla base del processo scrittorio” – sottolinea la dottoressa Pagone.

EDUCAZIONE AL LINGUAGGIO EMOZIONALE. L’ultimo laboratorio è quello educativo sul linguaggio emozionale che è rivolto ai bambini dai 3 ai 6 anni. Al momento la struttura di Via Ponticello conta sette iscritti, i quali prendono parte a circa 10 incontri della durata di 90 minuti ciascuno. In questi appuntamenti i bambini imparano ad usare consapevolmente un lessico emozionale, approfondendo i concetti mentalistici che definiscono i vari comportamenti umani. Il bambino sin da piccolo esprime dei desideri e delle intenzioni di cui però non è consapevole, quindi attraverso questo laboratorio imparerà ad usare questi concetti in maniera specifica ed approfondita. “Per fare ciò – sottolinea la dottoressa Pagone – vengono proposte delle storie ad alto contenuto emotivo e valoriale, ciascuna delle quali approfondisce un termine mentalistico. Alla fine, nella parte più ludica del laboratorio,  i bambini hanno il compito di disegnare e colorare delle raffigurazioni per appropriarsi fisicamente del concetto”.

ARTICOLO REDAZIONALE
Pubblicato per conto di SocialService

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