La chiusura delle scuole per prevenire la diffusione del COVID-19 ha fatto scoprire all’opinione pubblica la metodologia di apprendimento e di insegnamento tramite smart-working. Ma l’istruzione tramite strumenti tecnologici, già da prima del Coronavirus, è una realtà virtuosa ben consolidata che però riserva degli aspetti che vanno ancora rodati ed applicati al contesto di riferimento. Siamo stati all’interno del Palazzo degli Studi Padre Pio di Orta Nova per scoprire come funziona il processo di apprendimento telematico, in un periodo che impone l’utilizzo esclusivo di questo metodo, almeno fino a quando le scuole rimarranno chiuse.


“Da tempo utilizziamo una piattaforma di micro-blogging, molto simile a Twitter, ma dedicata soltanto ai docenti, agli studenti e alle loro famiglie” – afferma nell’intervista, Giuseppe Battista, animatore digitale del Palazzo degli Studi. “All’interno di questa piattaforma il docente ha il pieno controllo della sua classe, può assegnare compiti con una data di scadenza, può aprire dei sondaggi, può inoltrare foto, video e qualsiasi altro formato digitale, con lo studente che riceve tutto sul proprio smartphone”.

Naturalmente il tema della presenza delle infrastrutture di rete è fondamentale nella diffusione e nell’utilizzo di questa forma di smart-working. In virtù di questo e del fatto – per nulla scontato – che ogni utente disponga di una rete super veloce, i docenti cercano di utilizzare dei formati condivisi e meno contenuti live, per permettere a tutti di seguire allo stesso modo, evitando uno spiacevole fenomeno di digital-divide. Allo stesso tempo, la piattaforma web per l’apprendimento deve accreditarsi come un luogo sicuro per gli utenti che la utilizzano, così come spiegano dal Palazzo degli Studi.

“Sul supporto digitale che utilizziamo è possibile instaurare un rapporto uno-a-molti, ma non un rapporto uno-a-uno, questo per prevenire fenomeni di bullismo e cyberbullismo che proliferano sul web”- sottolinea Battista. “In questo modo la navigazione si fa più sicura ed unicamente improntata all’apprendimento. Presso il Palazzo degli Studi, già da diversi anni abbiamo creduto su questa forma di insegnamento che attribuisce una funzione molto utile agli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione”.



Al contempo il web ha la grande capacità di poter creare dei database di materiale online, non occupando uno spazio fisico tra gli scaffali della scuola. Questo permette agli istituti che prediligono questi strumenti di disporre di vere e proprie biblioteche telematiche formate da tutte le dispense che negli anni sono state utilizzate dagli utenti della rete. Una grande opportunità che poi viene messa a disposizione di tutti gli studenti che occuperanno in futuro questi immateriali banchi scolastici.

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