Il Piano di ridimensionamento scolastico della Regione Puglia ha creato non poche controversie su tutto il territorio della Capitanata, tra dirigenze scolastiche, Comuni e enti di più alto livello. Terreno del contendere è stato l’accorpamento di tante strutture scolastiche territorialmente vicine che hanno dovuto far capo ad un quadro dirigenziale unificato, al fine di ottimizzare spese e mansioni gestionali. Ma in alcuni casi i malumori sono diventati dei veri e propri scontri tra campanili, per preservare poltrone e interessi.

Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Ascoli Satriano, Vincenzo Sarcone, che ha seguito in prima persona le vicissitudini relative all’accorpamento dei plessi del suo territorio comunale. Così come disposto dalla delibera della Giunta Regionale della Puglia n.2432 del 30.12.2019, l’Istituto comprensivo “Nicholas Green” del Comune di Ascoli Satriano è stato unificato alle scuole di pari grado (elementari e medie) dei comuni di Candela e Rocchetta Sant’Antonio. Il medesimo atto regionale, in virtù di un criterio ponderato sul numero degli studenti iscritti, ha disposto che la direzione scolastica unificata fosse ad appannaggio dei quadri amministrativi già presenti ad Ascoli Satriano. Proprio quest’ultima disposizione è stata il motivo della contesa tra il Comune dei Grifoni e la Provincia di Foggia.

Dopo l’atto regionale, infatti, i vari enti coinvolti avevano la possibilità di esporre un proprio memoriale non vincolante. Ascoli Satriano ha accettato la disposizione, mentre il Comune di Candela e la Provincia di Foggia hanno evidenziato delle criticità, opponendosi di fatto alla decisione. In sostanza si chiedeva di far valere il principio della distanza geografica tra le sedi, piuttosto che quello del numero di iscrizioni (Ascoli ne conta 536, quasi il doppio della somma degli studenti di Candela e Rocchetta). La Provincia, guidata dal sindaco di Candela Nicola Gatta (seppure quest’ultimo si sia astenuto dalla votazione sul parere), ha voluto così fare ricorso al TAR per opporsi a questa decisione della Regione Puglia. Questo passaggio amministrativo ha mandato su tutte le furie il sindaco di Ascoli Satriano, Vincenzo Sarcone, che ha chiesto le dimissioni della prima firmataria dell’atto dell’ente provinciale.

“La Vicepresidente della Provincia di Foggia Anna Maria Torelli (ndr. anche consigliere comunale di Torremaggiore) deve dimettersi perché, applicando maldestramente una legge fisica, ha fatto causa ad Ascoli Satriano, dimostrando di non essere imparziale e procurando un danno erariale” – sottolinea il primo cittadino. “Questo ricorso, infatti, ha comportato delle spese legali sia per il Comune di Ascoli Satriano che ha dovuto nominare un avvocato amministrativista, sia per la provincia di Foggia di cui, fino a prova contraria, Ascoli fa ancora parte”.

E notizia delle ultime ore che il ricorso della Provincia di Foggia sia stato rigettato dal TAR Puglia in quanto – si legge nel dispositivo della sentenza – “gli atti […] non sembrano affetti da errori palesi o da profili di manifesta irrazionalità o irragionevolezza”. Secondo Sarcone il fatto resterebbe grave in quanto la Provincia avrebbe perseguito un interesse specifico di un territorio, ovvero quello del presidente che è anche sindaco di Candela. “Questo è un fatto istituzionalmente vergognoso – conclude Sarcone – sul quale la Provincia non dovrebbe avere neanche voce in capitolo, visto che per legge è competente solo sulla scuola secondaria di secondo grado. Ritengo opportuno trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti di Bari per l’accertamento di eventuali responsabilità”.

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