Sono arrivato a questo libro grazie a un post su Facebook di una libreria che descriveva Giovanni Arpino come “uno degli scrittori più rivoluzionari del Novecento”. Io, sinceramente, non lo conoscevo. Ho cercato, allora, qualcosa da leggere e ho scelto questo racconto lungo. Nella quarta di copertina, viene citato Montale, che lo definisce un capolavoro. “La suora giovane” è, a mio avviso, un piccolo gioiello. A differenza di quanto si potrebbe immaginare dal titolo, il protagonista è il ragionier Antonio Mathis: quarant’anni, una vita regolare, una fidanzata storica, qualche scappatella. Il tutto, ambientato nella Torino della fine del 1950. Ogni giorno, il ragionier Mathis prende il tram. Un giorno, nota che una giovane novizia lo guarda insistentemente: questo è l’incipit di un diario che, coprendo l’arco di meno di un mese, racconta come quello sguardo ha cambiato la vita del protagonista. Un racconto delicato sui sentimenti, su come sia necessario non lasciarsi travolgere dall’abitudine e su come un diverso sguardo sul mondo possa rappresentare la svolta di una vita. Un racconto che affronta anche il tema della crisi dei sentimenti, che già allora era vivo e presente. Breve ma intenso.

Se fosse cibo:
Storia genuina, semplice, diretta come le caramelle alla genziana, che un’esuberante donna offrirà, alla fine del racconto, al protagonista.

Racchiuso in una frase:
Mi sento ridicolo. In verità non ho nessuno e non sono capace di avere e tenere nessuno. Ma che ho fatto in questi anni? Ma come è andato il mondo? Cosa ho letto sui giornali? Cosa è successo di vero, d’importante? […] Non so niente. I giorni mi sono scappati via come le notizie dei giornali, a cui credi e non credi. (p. 34)

Edizione Utilizzata:
Giovanni ARPINO, La suora giovane, Dalai, Milano 2011

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e, in versione ebook e cartacea, sui siti dei maggiori e-commerce italiani (ibs.it, mondadoristore.it, unilibro.it)

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