“Vi confesso di essere un po’ preoccupato”. Queste sono state le parole del sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna, dopo la notizia della mancata zona rossa per la Regione Puglia, a fronte del nuovo ricalcolo degli indicatori di trasmissione del Covid-19. La seconda ondata non ha risparmiato neanché i piccoli centri del subappennino e le difficoltà della provincia di Foggia sono ormai evidenti, anche per quanto riguarda i numeri dei ricoveri e purtroppo dei decessi.

“Solo qualche giorno fa, la Regione Puglia chiedeva (invano) la zona rossa per la Provincia di Foggia in virtù dell’aumento dei contagi e delle evidenti criticità del nostro sistema sanitario” – evidenzia il primo cittadino di Biccari. “Alla riposta negativa del Governo non mi pare sia seguito nessun provvedimento particolare da parte della Regione per la nostra provincia. La sensazione è che, scartata l’ipotesi della zona rossa, non ci sia un piano B pronto per noi. Anzi, qui si comincia a parlare di aperture prenatalizie (ed anche di successive nuove ondate) con una leggerezza impressionante”.

Questo avviene in un contesto definito dallo stesso sindaco come “impietoso”. Gli ultimi, infatti, dati riportano 40 deceduti, di cui quasi la metà (18) in Capitanata. Il primo cittadino ha anche sottolineato la chiusura del Pronto Soccorso di Lucera, raccontata anche dai telegiornali nazionali. Poi c’è il tema della comunicazione dei dati, con il bollettino inviato ai Comuni che denota sempre una certa discrepanza dai numeri reali.

“Spero si muova subito qualcosa di importante” – conclude il primo cittadino di Biccari. “Intanto, in questa situazione dobbiamo fare affidamento innanzitutto sul senso di responsabilità di ognuno di noi. Il Covid non si combatte con iniziative estemporanee, ma con il paziente rispetto delle regole. Non è una guerra lampo, tutt’altro. Perciò, in attesa del vaccino, niente scorciatoie: mascherina e distanziamento sempre”.



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