Sebbene le elezioni comunali siano slittate al prossimo autunno, Ascoli Satriano è già in fermento per il rinnovo delle cariche consiliari. Nelle ultime ore ha sciolto le riserve Pio Rolla, dichiarando la sua disponibilità a concorrere per l’assegnazione della fascia tricolore del Comune dei Grifoni. Lo abbiamo ascoltato per capire quali sono le sue idee per la cittadina dei Monti Dauni e come si pone nei confronti degli altri candidati che stanno organizzando l’azione politica in vista delle elezioni comunali 2021. Segue l’intervista a cura di Francesco Gasbarro.

1) Note biografiche. Quali sono le sue esperienze politiche pregresse? Quali le esperienze professionali?
1) Ho 55 anni, sono sposato, ho tre figli, sono maresciallo dei Carabinieri. Sono stato candidato per tre volte al consiglio comunale di Ascoli, una volta alle provinciali del 2008 (quando ancora a votare erano i cittadini), anno in cui rimasi il primo dei non eletti in consiglio provinciale per i soliti giochi di partito (a cui io ero estraneo essendo un militare), con circa 1350 preferenze. Nel 2011 mi sono candidato alle regionali, con l’Udc ottenendo 1100 preferenze circa.

2) Per quale motivo ha deciso di scendere in campo per le comunali? Con quali idee per Ascoli Satriano?
2) È nostra intenzione amministrare questo paese nella trasparenza, con una forma innovativa di politica, quella che viene dal basso, quella della partecipazione. Garantisco che non ci saranno porte chiuse a palazzo di città. Mi piacerebbe vedere finalmente una collaborazione tra comuni limitrofi, ma anche tra Comuni e Provincia. C’è bisogno di una politica propositiva, che guardi oltre il proprio naso, oltre i propri confini, che debba servire ad Ascoli e per Ascoli debba guardare anche a Bari, a Roma, a Bruxelles. Ci sono fondi europei, regionali, che tornano indietro. Fondi che ogni volta che non vengono utilizzati tolgono una speranza ai nostri giovani.

3) Lei è figlio di Antonio Rolla, già sindaco di Ascoli. Qual è il rapporto “politico” con suo padre? Attualmente in quali idee politiche si riconosce?
3) Abbiamo avuto sempre idee differenti a livello politico. Facevo parte dell’opposizione quando mio padre era sindaco e sono stato diverse volte suo avversario politico.

4) Dia un giudizio sull’operato del sindaco uscente Vincenzo Sarcone. Su quali ambiti ha operato peggio, in quali invece si è distinto in positivo?
4) Quello che ha fatto il sindaco uscente è quello che i nostri concittadini vedono ogni giorno e che io percepisco in prima persona. Ascoli ha evidenti problemi relativi alle infrastrutture, ha un villaggio produttivo che non è stato tenuto in considerazione, ha beni culturali bistrattati e spesso coperti (i mosaici della domus ricoperti di mattonelle sono da brividi). Non è stato previsto un piano del traffico. Non ho visto apertura neanche nei confronti dei comuni limitrofi, in un periodo in cui fare unione, fare brand, è fondamentale. Una città con enormi potenzialità che sembra essere stata abbandonata a sé stessa.

5) Qualora dovesse essere eletto sindaco cosa farebbe nei primi 30 giorni?
5) Nel suo programma cosa non mancherà assolutamente?La prima azione a cui abbiamo pensato è l’istituzione di un numero WhatsApp che raccoglierà le richieste dei nostri concittadini. Vorrei che ci fossero squadre d’intervento che possano risolvere i problemi e soddisfare le segnalazioni in tempo reale. I primi trenta giorni serviranno a metterci davvero a disposizione dei cittadini. Ascolto, ascolto, ascolto. E ovviamente azioni concrete.

6) Come e da chi sarà composta la sua lista? Come crede che sarà la prossima contesa elettorale?
6) Giovani, professionisti, soprattutto cittadini che in prima linea fanno parte del nostro tessuto sociale e culturale. Non vedrete le solite facce trite e ritrite. A noi interessa l’identità ascolana e l’identità la fanno i cittadini.

7) Come si immagina la città di Ascoli Satriano tra 20/30 anni?
7) Dipende da chi la amministrerà e da come lo farà. Sono un ottimista ed un lungimirante per natura, la mia professione mi porta ad essere pratico e pragmatico. Il tessuto politico giusto porterà Ascoli ai fasti del passato.



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