Per ricordare le vittime del Covid non sarebbe bastato un monumento, una pietra fredda. A Bergamo ci sarà il bosco della memoria, composto da oltre 850 alberi. “Un monumento che respira” – ha sottolineato Giorgio Gori, sindaco della città simbolo della prima ondata pandemica, alla cerimonia di inaugurazione a cui ha preso parte anche il premier Mario Draghi. Bergamo è stata certamente la città che a marzo scorso ha pagato il prezzo più alto in termini di vite. Ecco perché, nella giornata che è stata dedicata al ricordo delle vittime del coronavirus, si è tenuto un momento di sobrio raccoglimento alla presenza del capo del Governo e di altre autorità locali.

Ma nella cittadina lombarda, ad imperitura memoria, ci sarà anche un po’ di provincia di Foggia. Infatti, il primo tiglio simbolico piantato dalle autorità nell’area verde vicino all’ospedale Papa Giovanni XXIII, proviene dall’area naturalistica del Monte Cornacchia, a Biccari. L’albero ha viaggiato per tutta Italia grazie alla sinergia venutasi a creare per opera dell’associazione dei Comuni Virtuosi, che ha organizzato l’iniziativa commemorativa e che collabora da anni anche con il comune dei Monti Dauni. Anche il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna, ha commentato con emozione la piantumazione del tiglio effettuata dal sindaco Giorgio Gori e dal premier Mario Draghi e ha ringraziato Comuni Virtuosi e Arif Puglia.

“Sono particolarmente orgoglioso del fatto che un nostro albero, un tiglio di Monte Cornacchia abbia attraversato l’Italia per essere piantato a Bergamo alla presenza del Premier Draghi”- spiega il primo cittadino di Biccari. “Da oggi un piccolo pezzo del nostro territorio (di Biccari, dei Monti Dauni e della Puglia) vivrà in Lombardia, nel cuore del Bosco della Memoria in segno di unità nazionale, di solidarietà, di partecipazione, di condivisione. E’ un gesto semplice e potente allo stesso tempo. Grazie a chi lo ha reso possibile”.

Il sindaco di Bergamo, invece, ha spiegato la scelta di creare un’area naturalistica in ricordo delle vittime del Covid-19. “Abbiamo scartato anche l’idea di un monumento, di una statua, di un’installazione artistica. Abbiamo deciso di onorare la memoria delle vittime dell’epidemia con un’opera viva, con un monumento che respira, realizzando un Bosco di alberi e arbusti insieme all’Associazione dei Comuni virtuosi”. Il “respiro” di questo alberi sarà quello che è stato tolto alle tante persone che non ce l’hanno fatta, nella speranza che le generazioni future possano tornare a fare aggregazione anche in spazi come questi.



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