É una vera e propria icona della forza di volontà, il suo impegno può sicuramente essere d’ispirazione per tanti giovani che intraprendono un percorso accademico, a maggior ragione oggi, tra le innumerevoli difficoltà dell’emergenza sanitaria. Si tratta di Leonardo Altobelli, un pimpante 88enne di Troia che lo scorso 23 marzo ha conseguito il suo quattordicesimo titolo accademico.

La sua ultima pergamena da incorniciare è quella del Master in Criminologia e Psicologia investigativa, conseguito presso l’Università degli Studi di Foggia, ma il signor Altobelli ha già indossato le corone d’alloro di Giurisprudenza, Lettere, Scienze Agrarie, Scienze e tecnologie alimentari, Scienze del Turismo, Pedagogia, Archeologia e Biotecnologie. Quest’ultimo titolo accademico ha permesso all’anziano di Troia di ottenere il record di lauree e il primato di studente più anziano d’Italia. Il dottor Altobelli esercitava la professione di medico di medicina generale a Troia, è stato sindaco della stessa città del rosone negli anni ‘80 e successivamente si è laureato in diverse altre discipline, puntando tutto sulla forza di volontà, come lui stesso ama affermare. Commentando questo ultimo traguardo ha sottolineato la facilità con cui riesce a preparare gli esami, in una fase della vità che certamente gli consente di gestire meglio il tempo a disposizione.

Anche i rappresentanti degli studenti dell’UNIFG hanno voluto omaggiare questo grande esempio di vita. Il senatore accademico di Area Agraria Luigi Rauseo ha affermato quanto segue: “Conosco personalmente il dottore che ha ricambiato la mia stima con l’amicizia. Questo suo successo personale è un successo per tutta la comunità accademica e, soprattutto, rappresenta un esempio per la comunità studentesca dell’Università di Foggia. Infatti, la notizia deve essere uno stimolo per gli studenti che vivono questo come un momento di difficoltà nel proseguire gli studi legato al periodo che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19 tra didattica a distanza, aule studio e biblioteche chiuse, impossibilità di frequentare i laboratori e per la mancanza della concentrazione necessaria per affrontare le sessioni d’esame”.



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