Diffondiamo integralmente la lettera che il signor Rocco Gerardo Sacchitelli, da Orta Nova, ha inviato alla redazione de Il Megafono5RS, per raccontare la sua degenza in ospedale dopo aver contratto il Covid.

Vi scrivo per raccontare un’esperienza che ho vissuto in prima persona. Mi chiamo Sacchitelli Rocco Gerardo, ho 65 anni e una patologia di bronchite cronica. Il 7 gennaio inizio ad avere i primi sintomi del Covid-19: febbre e dolore alle gambe. Dopo due giorni inizio la terapia domiciliare con eparina e ossigeno. Nei giorni seguenti passa la febbre ma la saturazione inizia ad abbassarsi e inizio ad avvertire affanno anche con l’ossigeno. In questa situazione non riesco neanche a fare pochi passi.

Dopo 10 giorni la mia famiglia chiama il 118 e vengo portato in ospedale, presso i Riuniti di Foggia. Dopo alcune ore in pronto soccorso mi effettuano la Tac e vengo spostato nel reparto Covid. Dopo un’ora circa vengo portato in rianimazione poiché avevo tutti i parametri sballati, polmonite bilaterale interstiziale, inizio embolia polmonare, bruttissime lastre, avevo un quadro clinico critico. Alla dottoressa che mi ha accolto in rianimazione chiedo gentilmente di chiamare mia moglie, con la paura che potesse essere l’ultima volta in cui ci saremmo sentiti. Infatti riferisco a mia moglie che non escludo l’intubazione. In rianimazione sono stato 10 giorni, emogasanalisi, maschera per ventilazione non invasiva (NIV), sono stato ore e ore in posizione prona e semiprona, ma sempre vigile e collaborante.

I dottori, infermieri e OSS sono stati la mia famiglia, tra parole di incoraggiamento e carezze. Non mi hanno mai lasciato solo, sono stati i miei angeli, mi hanno aiutato e mi hanno salvato. Ho trascorso dei giorni incredibili di paura, pensando di non farcela, di non rivedere più le persone a me care. Ma dentro di me avevo tanta forza e calma. Dopo alcuni giorni, i valori sono rientrati e i sanitari hanno gioito per me. Mi comunicano che sarei stato spostato nel reparto di pneumologia al D’Avanzo. Vengo trasferito dalla rianimazione al reparto di pneumologia Covid, dove trascorro altri 32 giorni di degenza fino alla mia dimissione del 1° marzo. Con questa mia lettera voglio ringraziare il personale della Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Foggia e del D’Avanzo per la loro dedizione, professionalità e sensibilità.

Rocco Gerardo Sacchitelli



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