Su indirizzo del Ministero della Salute, la Regione Puglia ha affidato ai medici di base il compito di eseguire le vaccinazioni dei soggetti fragili e degli ultra-ottantenni che non sono ancora riusciti ad aver accesso agli hub vaccinali presenti sul territorio. Ma dalla scorsa settimana alcuni dottori degli ambulatori pugliesi hanno iniziato a denunciare la carenza di dosi e, più in generale, di un’organizzazione strutturata che avrebbe consentito un corretto svolgimento delle operazioni.
In ultimo il dottor Michele Romano, medico di medicina generale di Cerignola, ha intrapreso dallo scorso 17 aprile uno “sciopero” delle vaccinazioni, per protestare sulle mancate consegne delle dosi Pfizer e Moderna nel Comune ofantino e nei centri dei Cinque Reali Siti che afferiscono alla stessa area sanitaria. Il medico cerignolano ha denunciato “una campagna vaccinale approssimata con continui disagi all’utenza”. La denuncia del medico è stata diffusa attraverso Facebook, all’indomani del comunicato stampa con il quale l’ASL Foggia avvisava l’utenza che sarebbero state fornite ai medici di medicina generale di tutta la provincia di Foggia 2748 dosi di vaccino, delle quali 1458 del Comune di Foggia. Ma per varie vicissitudini questi vaccini non sarebbero stati consegnati in egual misura, con i conseguenti disagi verificatisi negli studi medici.
“Quello che è accaduto è estremamente grave” – afferma il dottor Romano – “l’Asl ha la responsabilità di aver messo la popolazione contro i medici di famiglia. Non è assolutamente possibile accettare uno smacco di questo genere. E’ un atto che va punito con un provvedimento politico-amministrativo, hanno scaricato le responsabilità sui medici del nostro distretto. Hanno offeso la dignità di una categoria e di un territorio fatto di persone in carne ed ossa che stanno lottando per non morire. Io sospenderò la campagna vaccinale fin quando non arriveranno le dimissioni di quel responsabile che ha diramato il comunicato stampa”.
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