É un momento particolare per la città di Carapelle, dove negli ultimi mesi si sono susseguiti numerosi atti intimidatori perpetrati attraverso degli incendi dolosi. Prima i ripetuti attacchi all’azienda OP Natura Dauna, poi le auto avvolte dalle fiamme, spesso più di una durante la stessa notte. Mentre gli organi inquirenti fanno il loro corso, è la società civile ad alzare un muro contro la delinquenza. In ultimo la Chiesa, consapevole del proprio ruolo educativo, è intervenuta per esprimere la propria posizione su quello che sta accadendo nella cittadina dei Reali Siti.

“Non possiamo tacere e rimanere indifferenti”. Questo è l’incipit del messaggio diffuso dalla parrocchia della BVM del Rosario di Carapelle e dal parroco, Don Claudio Barboni, unitamente all’Unità Pastorale San Francesco Da Paola di Carpelle. L’intento del messaggio era quello di esprimere vicinanza al Carabiniere che, nella notte tra il 25 e il 26 aprile scorso, ha subito l’incendio della sua autovettura. Lo stesso uomo dell’Arma che presta servizio a Foggia è anche un collaboratore parrocchiale che ha raccolto la vicinanza della sua comunità, dopo l’ennesimo atto vile.

“Esprimiamo vicinanza a Lino e ai suoi familiari e continuiamo ad interrogarci su stili di vita e mentalità che opprimono il nostro paese” – si legge nel messaggio diffuso dalla parrocchia. “Gli episodi che stanno diventando sempre più ordinari nella vita della laboriosa cittadina di Carapelle dei Cinque Reali Siti, ossia atti incendiari e dolosi a danno di privati ed aziende del territorio, non possono lasciarci indifferenti”. A distanza di una settimana dal vile e spregevole attentato incendiario la parrocchia ha ringraziato quanti hanno fatto sentire in qualsiasi modo la loro vicinanza e solidarietà, nonché gli agenti dell’Arma dei Carabinieri che stanno indagando per far luce su quest’ultimo episodio.  Gli incendi dolosi sono stati definiti una “cattiva abitudine nella nostra amata e pacifica città di Carapelle”.

“Siamo convinti – concludono nel messaggio diffuso sui social – che la stragrande maggioranza dei cittadini che la abita, non tema questi atti, così come il nostro caro Lino e la sua famiglia, semplicemente perché siamo convinti e crediamo che ‘il bene vince sempre, anche se in qualche momento può apparire più debole e nascosto’ (Papa Francesco)”.



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