Si è messo subito a lavoro il nuovo sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, all’indomani delle elezioni comunali che gli hanno consegnato la fascia tricolore. Rinuncia all’indennità da sindaco, ordinanza di sgombero di Palazzo Fornari e riapertura della biblioteca comunale sono i primi provvedimenti del nuovo primo cittadino. Ma ad agitare l’agone politico ci sono i primi rumors su quella che sarà la Giunta Comunale dell’ex giudice che non potrà non tener conto del risultato delle urne e delle preferenze ottenute dai suoi candidati consiglieri.

Tenendo presente che un passaggio nell’esecutivo per i consiglieri eletti comporterebbe una perdita del seggio, la scelta di accettare eventuali deleghe diventa un vero e proprio salto nel buio. La squadra del nuovo sindaco potrà contare su sette assessori, di cui almeno quattro saranno donne nel rispetto delle quote rosa. A farla da padrona sarà certamente la segreteria locale del Partito Democratico di cui Bonito è espressione. Campionessa di preferenze è stata Maria Dibisceglia, già consigliera comunale e oggi proiettata più che mai verso un ruolo di rilievo nell’esecutivo. Le sue prime uscite pubbliche in rappresentanza del sindaco, ad esempio presso il Cav di Cerignola, avvalorano questa tesi. Per lei potrebbe configurarsi una delega ai servizi sociali. Potrebbe rientrare in Giunta, come contributo esterno, anche Teresa Cicolella, dopo essersi ben battuta alle scorse elezioni regionali. Il riconteggio sul filo dei voti e il suo ricorso non sono valsi un seggio nella maggioranza del presidente Emiliano e dunque potrebbe esserci la possibilità di un nuovo ed inatteso incarico nella compagine del sindaco Bonito, considerato anche il peso specifico che rappresenta la Cicolella nella segreteria di Via Mameli.

Ma la vera incognita è rappresentata da Tommaso Sgarro. Dopo il patto elettorale che ha portato all’elezione di Francesco Bonito, il candidato sindaco risultato terzo al primo turno potrebbe avere un ruolo preminente all’interno della nuova compagine di Governo. Per Sgarro si vocifera un ruolo da presidente del Consiglio Comunale che potrebbe permettergli comunque di conservare una certa autonomia (proprio in virtù delle prerogative del ruolo), ma non è da escludersi l’ipotesi che Bonito possa consegnargli la scottante delega sull’ambiente, ambito sul quale Sgarro ha fortemente insistito in campagna elettorale. In queste ore Sgarro scioglierà la riserva e le altre scelte assessorili dipenderanno da questa attesa decisione.

È pensabile che Bonito possa conservare la ripartizione delle percentuali delle sue liste per ‘premiare’ alcuni candidati che si sono distinti per preferenze. In questo gioco di incastri potrebbero ottenere alcuni ruoli di responsabilità anche alcuni esponenti della civica “Bonito Sindaco”, di Senso Civico, di Con Emiliano e anche del Movimento 5 Stelle che con Vincenzo Sforza ha ottenuto il primo storico seggio nell’assise cittadina.

Cristallizzata la situazione nell’opposizione bisogna attendere anche la decisione di Franco Metta, il candidato sindaco perdente del secondo turno. Dopo aver fondato un nuovo movimento civico post-elettorale ha preso il ruolo di presidente e questo potrebbe anche significare un dietrofront per il ruolo da consigliere che così potrebbe essere ceduto al primo dei non eletti. Metta ha parlato di “padre che si mette in disparte e guarda la crescita dei figli” e questo potrebbe tramutarsi in una rinuncia del seggio. La situazione è quanto mai in divenire e le prossime ore saranno decisive per avere un quadro completo della composizione di Giunta e Consiglio Comunale.

FONTE: IMMEDIATO



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