Si è tenuto lo scorso 30 marzo il consiglio comunale monotematico, a Carapelle, incentrato sul tema degli espropri per il progetto di messa in sicurezza del torrente. L’assise è stata richiesta dalla minoranza in quanto i proprietari dei terreni da espropriare non sono d’accordo con una progettualità che ormai è definitiva ma non ancora esecutiva. Gli animi si sono scaldati nei giorni passati, al punto tale che al consiglio era presente una nutrita rappresentanza delle forze dell’ordine, oltre che di cittadini.

Durante il dibattito i consiglieri comunali di minoranza hanno chiesto un rinvio del progetto per almeno 2-3 mesi, al fine di poter apportare delle migliorie secondo quelle che sono le volontà dei proprietari terrieri. “Oggi i cittadini devono avere chiarezza sulla questione” – ha affermato Antonietta Cavatasso, già assessore del Comune di Carapelle e proprietaria di uno dei terreni da espropriare. “Questa partita va giocata tra maggioranza e minoranza insieme. Chiedo una proroga di questo progetto per 60/90 giorni per consentire ai proprietari di presentare le proprie osservazioni. Chiedo inoltre che il Comune affidi un incarico ad un ingegnere per supportare i cittadini espropriati”.

Il sindaco Umberto Di Michele ha ribadito, durante l’assise monotematica, che “si tratta di una questione sottratta alla competenza del Consiglio Comunale e addirittura a quella del Sindaco, tenuto conto che il progetto è stato elaborato ed approvato dalla struttura commissariale”. Nei giorni passati il primo cittadino ha definito “inaccettabile” il clima che si è venuto a creare in paese dopo la notizia dell’approvazione del progetto. Al centro del dibattito resta anche la definizione degli indennizzi di esproprio, tema che preoccupa e non poco i proprietari terrieri.



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