A Carapelle continua a tener banco il fatto di cronaca avvenuto lo scorso venerdì. Un’abitazione di Via Matteotti è saltata in aria a causa di una fuga di gas e ora i Carabinieri dovranno far luce sulle cause della deflagrazione. Nel frattempo in paese si continuano ad inseguire le ricostruzioni sull’accaduto, con istituzioni e associazioni locali che invitano ad evitare le speculazioni e non sottovalutare il disagio sociale sotteso alla vicenda.

Francesco, un giovane di soli 21, è rimasto gravemente ferito nell’esplosione della sua abitazione. Il ragazzo è stato preso in cura presso l’ospedale Antonio Perrino di Brindisi. Le sue condizioni restano critiche così come restano al vaglio degli inquirenti le ultime ore prima dello scoppio, per capire se si sia trattato di incidente o gesto volontario.

Nel frattempo il sindaco di Carapelle Umberto Di Michele ha invitato tutta la sua comunità ad un momento di riflessione. “Il nostro concittadino Francesco sta lottando con tutte le sue forze dopo i gravi fatti accaduti l’ altra notte” – spiega il primo cittadino. “Vogliamo offrire un supporto ed un aiuto ai familiari che in questo momento meritano rispetto, non illazioni. Abbandoniamo lo sciacallaggio, almeno una volta. Non è il momento, non lo è mai”.

La domenica successiva all’episodio il parroco Don Claudio Barboni ha tenuto una durissima predica dal pulpito della sua parrocchia. “Il parroco – si legge in una nota della Caritas di Carapelle – invita la comunità a cogliere il segnale di disagio arrivato da questo giovane. Purtroppo non ci sono parole di fronte alla sofferenza causata da questo grave incidente le cui cause sono ancora da appurare e chiarire. Si tratta di un giovane fragile e un po’ timido che era stato preso di mira da alcuni giovani del posto”.



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