Una delle ultime scoperte fatte a Pompei è un affresco di Leda e il Cigno. È un mito antico quello del rapporto erotico tra uomo e animale, un’umanizzazione della natura portata agli estremi. Ne “Il sonaglio” Andrea Camilleri ci racconta di Giurlà, un giovane cresciuto a due passi dal mare, che prima riesce a evitare di finire in miniera ma che, per necessità economiche impellenti, si troverà a fare il pastore. La lontananza dal mare è difficile da sopportare, ma pian piano Giurlà intraprenderà un cammino di formazione e, al tempo stesso, di mutazione. Il suo amore carnale, come nei miti antichi, si riversa prima sulla natura e poi, come per il rinculo di una pistola, ritorna all’umano, al vissuto reale. Il mito antico viene ripreso da Camilleri e contestualizzato all’inizio del XX secolo, in una Sicilia povera ma che non perde coraggio e crede in un riscatto. Giurlà è quasi un antiprotagonista, non vede oltre la sua natura e nella natura vuole vivere. Camilleri non è mai banale e, anche quando la costruzione del protagonista tralascia i personaggi secondari, riesce sempre ad appassionare e incuriosire.

Se fosse cibo:
Caciocavallo alla siciliana: formaggio tagliato a fette spesse, dorate in padella e servite a tavola cosparse con origano e prezzemolo.

Racchiuso in una frase:
Uno non si ‘nn’adduna di come corri ‘u tempo. E che è, un lampo? La sciammata di un dù botti? Accà se sei accussì nico che manco sai tiniriti addritta accà che t’arritrovi omo fatto. Forsi pirchì facenno sempri le stisse ‘ntifiche cose, matina e sira, senza mai sgarrare, ‘na jornata si confonne tanto con quella di prima e con quella di doppo che di tri jornate  tinni parino passate una sula (p. 129)

Edizione Utilizzata:
Andrea CAMILLERI, Il sonaglio, Sellerio, Palermo 2009.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in formato cartaceo, come in quello elettronico, nelle maggiori librerie fisiche e online (ibs.ithoepli.itunilibro.it)



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