Come ogni anno, si ripropongono i problemi legati all’avvio dell’anno scolastico. Il personale degli Uffici scolastici provinciali, già stremato da anni di sacrifici e dalla gestione di procedure complesse con un numero di lavoratori esiguo, non è più in grado di assicurare l’ordinario svolgimento delle funzioni.

In questi mesi si sono accavallate numerose procedure da gestire contemporaneamente: aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento, aggiornamento delle Graduatorie provinciali per le supplenze, oltre alle consuete procedure di gestione degli organici e della mobilità del personale ndocente, educativo e ATA. Tutto questo con unità di personale esigue (essendo gli uffici composti sovente da dipendenti non ministeriali), costretto ad accumulare decine di ore di lavoro straordinario, retribuito solo in minima parte, e a rinunciare sistematicamente alle ferie nel periodo estivo.

Il Ministero dell’Istruzione pare ormai aver dimenticato ogni forma di rispetto per la dignità del lavoro di chi, in silenzio e con spirito di sacrificio, consente l’apertura delle scuole mediante l’individuazione del personale necessario per il funzionamento delle medesime – si legge nel comunicato USR Puglia -. È il momento di rompere questo silenzio e di rendere note alla collettività le condizioni di lavoro degli Uffici scolastici provinciali. È il momento di rivendicare la dignità del nostro lavoro e di chiedere una soluzione alla carenza di personale”. Ogni disservizio o ritardo nello svolgimento dei compiti istituzionali non potrà in alcun modo essere imputabile al rendimento del personale rimasto in servizio, ma solo e soltanto alla grave carenza di personale che non consente lo svolgimento dell’ordinaria attività – avvertono i rappresentanti del personale scolastico USR Puglia. Il personale degli Uffici pugliesi comunica sin da ora che non sarà in grado di rispettare le scadenze dettate dall’avvio dell’anno scolastico. Il personale degli Uffici scolastici pugliesi proclama lo stato di agitazione per “sensibilizzare l’opinione pubblica e richiedere la dovuta attenzione degli organi di governo rispetto alle problematiche”.

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