Venerdì 27 gennaio 2023, la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia celebrerà il Giorno della Memoria con due eventi che si terrano presso la sede di via Arpi 152. A partire dalle ore 18:00, in sala “Rosa del Vento”, si terrà un concerto a cura della Fondazione Musicalia diretta dal Maestro Carmen Battiante e, a seguire, il presidente e il consigliere d’amministrazione della Fondazione dei Monti Uniti, Aldo Ligustro eGianfranco Piemontese, inaugureranno la mostra “Se questo è un uomo”, che resterà in allestimento fino al prossimo 11 febbraio 2023.

 “Come ogni anno – spiega in una nota il presidente della Fondazione, Aldo Ligustro – anche nel 2023 la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia celebra il “Giorno della Memoria” con una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di mantenere viva, “attraverso momenti comuni di narrazione dei fatti, la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere”, come auspica la legge n. 211 del 20 luglio 2000 (che ha istituito tale ricorrenza per il 27 gennaio, data della liberazione di Auschwitz). Per onorare la “Giornata Mondiale di Commemorazione in Memoria delle Vittime dell’Olocausto”, la Fondazione ha organizzato un concerto curato dalla Fondazione Musicalia e un mostra d’arte, affidata alle capacità di sedici artiste e artisti del fumetto e dell’illustrazione legati alla Capitanata, con i quali intendiamo rendere omaggio all’opera di Primo Levi “Se questo è un uomo”.

La mostra, curata da Gianfranco Piemontese, si presenta da un lato come un’ottima occasione per rammentare, attraverso la “nona arte”, la memoria dello sterminio ma anche per riflettere sulla relazione tra la Shoah e le sue possibili rappresentazioni, specie quando a realizzarle è un medium tradizionalmente considerato “pop” più di ogni altro. Parlare della tragedia di tutte le tragedie è impresa delicata, e non sempre si riesce a far giungere alla totalità delle persone il significato e il relativo monito – sottolinea il curatore della mostra, Gianfranco Piemontese -. Un tema che a partire da quel 27 gennaio del 1945, giorno in cui l’Armata rossa dell’Unione Sovietica liberò il campo di sterminio nazifascista di Auschwitz, ritorna – ed è giusto che sia così – per farci riflettere sulla ferocia e sulla bestialità che ha accompagnato e spesso ancora accompagna l’uomo. Una mostra d’arte particolare, non solo per il tema chiesto agli artisti di trattare, il romanzo–testimonianza Se questo è un uomo di Primo Levi, ma diversa anche per le tecniche che abbiamo scelto quali sono il fumetto e l’illustrazione. Una chiamata ad una parte del mondo delle arti visive non priva di significato, alla quale hanno risposto sedici tra artiste e artisti della Capitanata e della Puglia, che praticano quest’arte con ottime affermazioni nel settore dell’editoria nazionale ed internazionale. Cronologicamente, questa espressione artistica si riconduce al primo quarto del XX secolo ma questo settore, ricco di aspetti e forme diverse, per certi versi lo si può annoverare tra le tecniche più antiche, quali sono state le pitture rupestri e le decorazioni vascolari classiche. Tra le arti visive, il fumetto è senza dubbio la forma artistica più diffusa e diretta e con questa mostra – conclude il curatore – speriamo di raggiungere il cuore e le menti di molte persone, specialmente dei più giovani”.

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