Il sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti, indicato dal centrosinistra e dai civici, è il nuovo presidente della Provincia di Foggia. Succede a Nicola Gatta, che paga la spaccatura del centrodestra (che aveva candidato anche il sindaco di Lesina Primiano di Mauro) ma che comunque ha dato vita ad un testa a testa andato avanti fino allo scrutinio dei “grandi Comuni”. 3.122 i voti ponderati di differenza che hanno decretato la vittoria finale di Nobiletti, tra le urla di gioia dei vertici del Pd provinciale e cittadino (presente Raffaele Piemontese, Lia Azzarone e Davide Emanuele tra gli altri ) e dei rappresentanti civici. Il presidente uscente era riuscito invece ad affermarsi soprattutto nei piccoli Comuni. Delusione invece per il terzo candidato, Di Mauro, che ha raccolto solo l’8% dei voti ponderati. 717, su 782 aventi diritto, sono stati i votanti

“E’ una grande soddisfazione – commenta il neo presidente Nobiletti – è stata una vittoria sofferta e i complimenti vanno anche a Nicola Gatta. Inizia un nuovo corso per la Provincia di Foggia, dove i territori diranno la loro. Mobilità, scuole e potenziamento delle infrastrutture sono tra i temi più importanti perchè incidono sulla cvita di tutti i giorni dei cittadini. Ci impegneremo affinchè la situazione migliori e andremo lì dove ci sono emergenze”.

Rammaricato Nicola Gatta: “Al nuovo presidente, ora che le elezioni sono alle spalle, chiedo di non disperdere l’immensa attività svolta in questi quattro anni, facendo tesoro delle tante idee e della straordinaria programmazione messa in campo per il territorio. Un’eredità che va valorizzata e merita continuità. Non posso nascondere il mio rammarico per la risposta scarna e al di sotto delle aspettative giunta dai Monti Dauni. E, naturalmente, per le contrapposizioni, frutto di capricci ed astio personali senza fondamento politico o amministrativo, che hanno provocato le divisioni che sono state determinanti per la vittoria di Giuseppe Nobiletti. La candidatura di Primiano Di Mauro, infatti, ha ottenuto il consenso di appena 48 amministratori, certificando così di non aver ricevuto neppure il voto dei 129 che l’avevano sottoscritta. Come avevo detto sin dall’inizio nulla di più di una “candidatura civetta”, presentata con il solo ed unico obiettivo di impedire la mia riconferma”.

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