Dopo la puntata di Report del 30 gennaio che ha acceso i riflettori sul tema del caporalato e delle condizioni in cui vivono i migranti di alcuni ghetti pugliesi, il Comune di Carapelle sottolinea il proprio impegno per porre freno al fenomeno, attraverso una progettualità che – di riflesso – creerà anche posti di lavoro.

Il progetto del comune di Carapelle prevede la possibilità di risolvere in modo organico il problema con l’allestimento di una foresteria di prima accoglienza, l’acquisto di mezzi di trasporto (bus e bici) elettrici per raggiungere i campi, la creazione di un info point, con tutti i servizi annessi, necessario ad evitare che l’immigrato venga rimbalzato da un ufficio all’altro per ottenere i documenti necessari alla permanenza ed evitare che decida, nella difficoltà, di affidarsi al caporale. “Il numero di immigrati dichiarato dagli uffici del comune di Carapelle (10 unità) è indicativo e nasce dalla difficoltà di censire in modo puntuale coloro che vivono in condizioni disumane, dislocati nelle diverse campagne limitrofe in ghetti diffusi”, fanno sapere dal Comune.

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