“Dopo i fatti che hanno interessato Foggia negli ultimi anni, occorre rialzare la testa. L’associazione intende promuovere a Foggia e in provincia un nuovo protagonismo, una nuova voglia di partecipazione, recuperando la rappresentanza dei cittadini, in un rinnovato spirito di servizio e di attaccamento alle istituzioni pubbliche”. Lo ha dichiarato il presidente On. Nunzio Angiola. “Recuperare la rappresentanza – ha aggiunto Angiola – vuol dire convincere i cittadini che un altro futuro è possibile, puntando sulla serietà, sulla competenza e sul pragmatismo; vuol dire riportare a prendersi cura di Foggia decine di migliaia di foggiani che si sono chiamati fuori da ogni discussione sul futuro della città e da ogni ipotesi di partecipazione attiva alla vita democratica, a partire dall’esercizio del diritto di voto. Ci rivolgeremo, in particolare, ai giovani e alle donne, infrangeremo il muro dello scoramento dilagante e dell’indifferenza”.

Il prof. Sollitto ha aggiunto: “L’invito alla cittadinanza è quello che fa appello ai valori fondanti della nostra comunità che si basano sulla tolleranza, sulla sensibilità verso il prossimo, sull’attenzione agli aspetti umani e qualificanti del vivere insieme. Dimentichiamo la diffidenza, il sospetto e la rassegnazione, creiamo il nostro futuro, combattiamo la politica dell’odio e cerchiamo condivisione e progettualità”.

In programma due iniziative, la prima per aprire una discussione sull’attualità, il senso e la portata del meridionalismo; la seconda sulle condizioni di vita nelle carceri pugliesi e di Foggia, in particolare. Nel cerchio in campo rosso, con doppio contorno, nero il più grande e bianco quello più piccolo, viene rappresentato in filigrana, sullo sfondo dell’intera circonferenza, una immagine di Federico II di Svevia, allo scopo di ricordare gli antichi fasti della città di Foggia. Il legame tra Federico II e Foggia fu talmente forte da indurre Federico II ad elevarla a “regalis sedes inclita imperialis”.Foggia divenne un centro nevralgico dell’impero federiciano.
Il riferimento a Federico II di Svevia simboleggia la volontà dei fondatori dell’associazione di restituire a Foggia l’onore perduto, a seguito del lento e inesorabile declino che l’ha caratterizzata negli ultimi anni, culminato nello scioglimento per infiltrazioni mafiose. Al centro del cerchio è inserita in primo piano la scritta “Effetto Foggia”, con carattere bianco e stampatello maiuscolo la parola “Foggia” e con carattere nero e stampatello minuscolo la parola “Effetto”, ambedue in grassetto. La locuzione “Effetto Foggia” sta a simboleggiare, nelle intenzioni dei soci promotori dell’associazione, una molteplicità di significati, come l’“effetto” deleterio che lo scioglimento del consiglio comunale ha prodotto sull’immagine di Foggia in Italia e nel mondo; l’“effetto” – speriamo positivo – che la sanzione dello scioglimento ha potuto di fatto produrre sulla consapevolezza e la mentalità dei foggiani; la necessità ineludibile di una cura per Foggia che faccia “effetto”, nel senso che serva a risollevarsi definitivamente; una cura che sia valida a tutti gli “effetti”, ossia a tutti i fini, non solo etico, ma anche sociale, culturale ed economico; la necessità di dare “effetto” ad un programma di rinascita per la città, nel senso di riuscire a realizzarlo e che non si risolva in una commedia priva di “effetto” che lascia indifferenti i cittadini di Foggia; infine, l’“effetto” positivo che una proposta programmatica per Foggia, all’insegna dei valori della serietà, della competenza e del pragmatismo potrà esercitare su Foggia e sui foggiani, questi ultimi dovunque essi si trovino, in Italia e nel mondo.

Nella parte bassa del cerchio è indicato, in bianco, il tracciato di un encefalogramma di una persona sana. Si tratta di un modo quasi provocatorio per affermare che l’encefalogramma dei cittadini foggiani, per gli aspetti che riguardano l’amore per la città, non solo non è (come qualcuno ha ingenerosamente ritenuto), ma mai e poi mai deve apparire o risultare piatto.

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