La magia della musica di Lucio Dalla ha risuonato nel Teatro del Fuoco durante l’ultima giornata del Medimex Spring Edition. A rendergli omaggio sono stati il giornalista musicale Ernesto Assante, Stefano Senardi, noto produttore discografico e direttore artistico, e Pierdavide Carone, cantautore romano, cresciuto a Palagianello (TA), giunto al successo con il talent show “Amici di Maria De Filippi”.
Cruciale è stato però per lui l’incontro con Lucio Dalla, dal quale è nata una collaborazione artistica e soprattutto un rapporto speciale che lo ha accompagnato nella sua crescita sia professionale che di uomo. Infatti, Lucio con la sua ironia ma al tempo stesso con tanta severità gli ha insegnato ad esigere sempre il meglio da se stesso, a porsi degli obiettivi e a cercare la perfezione nell’interpretazione e nell’incisione delle canzoni senza optare per la strada più semplice, ripetendo mille volte fino ad ottenere l’intonazione giusta che renda onore al testo, insegnamenti che lui porta ancora oggi con sé.
La mattinata domenicale si è articolata in un piacevole intreccio tra la visione di performance live di brani del grande Lucio come “Piazza grande”, “Caruso” o “Com’è profondo il mare” e l’esecuzione live di Pierdavide che ha dimostrato un enorme talento canoro e interpretativo cimentandosi con brani come “Cara” o “Disperato erotico stomp”, per nulla semplici da cantare in quanto brani unici come unica era la personalità del cantautore bolognese. Infatti, Carone lo descrive così: «Quando un essere umano si pone dei limiti e sta dentro certi schemi, è difficile andar fuori, se sei un essere borderline scrivi delle cose come “Com’è profondo il mare”. Ci sono tanti cantautori, ma nessuno scrive in maniera così surrealista e realista insieme. La sua unicità è che era autore, produttore e soprattutto cantante e musicista».
Oltre ad omaggiare Dalla con i suoi più grandi successi, sono stati proposti anche due brani di Carone, entrambi significativi per lui, in quanto rappresentano due tappe importanti del suo percorso artistico, testi che, oltre ad avere un contenuto impegnato, al tempo stesso trasmettono con un estrema delicatezza due storie diverse ma forti: “Nanì” una canzone d’amore che parla di prostituzione e “Caramelle” un tema coraggioso da trattare e difficilmente affrontato dai cantautori italiani, la pedofilia.
Forse troppo poco considerato, Carone non può essere definito un semplice cantautore, è un ottimo cantante ed interprete, un raffinato autore e un chitarrista eccellente, che con la sua performance ha reso facile comprendere cosa avesse visto in lui Lucio Dalla, tanto da tenerci particolarmente al suo futuro professionale producendo il suo emozionante album “Nanì e altri racconti”. Non poteva che concludersi con la Bella Musica questa prima edizione tutta foggiana di
Medimex, un progetto Puglia Sounds, programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura – nell’ambito del Fondo di Sviluppo e di Coesione 2014-2020.
Foggia si è colorata di cultura per quattro giorni, esprimendo il volto di una città che nulla ha da invidiare alla altre, una città che vorremmo vedere così sempre e per questo ci auguriamo di poter seguire anche il Medimex 2020 nel capoluogo dauno, perché questo evento ha dato modo alla cittadinanza di assistere all’eccellenza musicale del panorama italiano ed internazionale diventando occasione di crescita umana ed intellettuale per tutti coloro che, come noi, lo hanno respirato e vissuto in ogni suo aspetto, per tutti quei foggiani che hanno sempre sognato di vivere da turista nella propria città e di poter essere non solo polemici nei confronti della propria terra, ma finalmente orgogliosi di poterne fare parte e così, citando proprio un ospite di questi giorni, «una favola divenne realtà».