Cuore ma anche troppo frenetismo. Il pari del Foggia contro il Gravina lascia in bocca sensazioni contrastanti. Da una parte il sollievo per aver salvato una partita che si era messa male nel primo tempo; dall’altra, la sensazione di un’organizzazione di gioco ancora troppo confusionaria, che porta spesso molti uomini in area ma senza una reale manovra offensiva. D’accordo, siamo in serie D. Ma l’atteggiamento ordinato del Gravina ha dimostrato che si può far risultato anche senza strafare e giocando ordinati.
Nel primo tempo la partenza rossonera è shock: al 2′ Santoro fa secco Fumagalli, bissando poco dopo per il 2-0 degli ospiti. A complicare le cose è il brutto infortunio di Viscomi, che attorno alla metà della prima frazione si scontra con il portiere avversario e perde i sensi per alcuni minuti. In campo al suo posto (applausi dello Zaccheria per lo sfortunato difensore rossonero) va Anelli, che al 34′ accorcia le distanze. Ma il Gravina non ci sta e dimostra di essere avversario tosto: al ’40’ è ancora Santoro che approfitta di una difesa foggiana non proprio impeccabile e fa 3-1.
Nella ripresa Corda manda in campo Iadaresta e l’attacco foggiano riprende vigore. E’ ancora Anelli che al ’73’ approfitta di un’uscita maldestra di Loliva e insacca il 2-3; all’83’ Gentile, su calcio di rigore, ristabilisce la parità. Il Foggia segnerebbe anche il quarto gol su cross dal fondo, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Domenica prossima super-derby al “Monterisi” contro il Cerignola, sconfitto oggi a Brindisi. Sarà il primo vero bivio della stagione rossonera.