Saranno impegnati in attività educative e di inserimento lavorativo in due terreni confiscati alla mafia. E per loro che vengono dal circuito della giustizia riparativa sarà un momento formativo ed umano importante, perché non c’è azione più potente e concreta che trasformare dei luoghi simbolo del potere mafioso in avamposti di legalità, di economica sostenibile, di lavoro regolare, di sviluppo, di antimafia sociale. Per questo, diventa particolarmente importante la convenzione che la cooperativa sociale Altereco ha rinnovato con il Tribunale di Foggia che le permetterà anche di raddoppiare la disponibilità di posti per l’istituto della messa alla prova. «Si rinnova una collaborazione con il Ministero della Giustizia che per noi ha un valore fortissimo. I beni confiscati alla mafia tornano alla collettività anche attraverso questo tipo di percorsi – dice Vincenzo Pugliese, presidente di Altereco – . I beni confiscati “Terra Aut” e “Michele Cianci” sono luoghi dove si accoglie e si offrono opportunità concrete di riscatto sociale».
Grazie alla collaborazione rinnovata con il Tribunale di Foggia, i beneficiari per della messa alla prova saranno segnalati dall’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Foggia e potranno così commutare il reato commesso venendo impiegati in attività di agricoltura sociale che la cooperativa porta avanti per realizzare percorsi educativi e formativi. E anche con il coinvolgimento dei beneficiari della messa alla prova che realizziamo tutti prodotti che rispettano la filiera agroalimentare dalla lavorazione alla trasformazione provenienti da queste terre liberate . «Il binomio beni confiscati-Tribunale di Foggia ha un forte valore simbolico, ma anche di sostanza – prosegue Pugliese – . Se oggi persone che hanno avuto problemi con la giustizia possono saldare il conto con la società attraverso un percorso di rinserimento sociale su dei terreni confiscati e grazie alle leggi 646/82 detta anche “Rognoni-La Torre” e della 109/96 che oggi parliamo di riscatto sociale di territori schiacciati dalla presenza mafiosa, noi sentiamo molto questa responsabilità anche in nome di tutti quelli che hanno perso la vita per il bene comune».
I beneficiari della messa alla prova, quindi, si divideranno nei due terreni oggi gestiti dalla cooperativa Altereco. Il primo è quello di “Terra Aut”, in contrada Scarafone, che la cooperativa gestisce dal 2011 . Le produzioni di “Terra Aut” spaziano dall’uva da tavola alle olive coratine dalle quali viene prodotto l’OlioAut, l’olio extravergine d’oliva al gusto dell’anfimafia sociale. Sui terreni vengono raccolte anche le ciliegie e gli ortaggi da cui nascono patè di cime di rapa, zucchine grigliate sott’olio d’oliva, melanzane grigliate sott’olio d’oliva. Le ultime scommesse in campo produttivo portate avanti da Altereco sono il succo di melagrana biologico certificato e la produzione delle bottiglie di passata di pomodoro biologico. Un sogno di agricoltura sociale ed inserimento lavorativo reso oggi ancora più forte grazie al progetto “Il fresco profumo della libertà”, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD insieme alla Fondazione Peppino Vismara.
Il secondo terreno, invece, è quello intitolato a “Michele Cianci” e confiscato nel 2016 . Il bene è stato recentemente concesso all’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) “Le terre di Peppino Di Vittorio” composta dalle cooperative sociali Altereco (in qualità di ente capofila), Medtraining di Foggia ed il Centro di Servizio al Volontariato di Foggia. L’ATS si è subito data da fare per riqualificare il terreno e renderlo immediatamente produttivo. Uno sviluppo che passa tra vigneti, ulivi, alberi e terra da coltivare. A partire dalla coltivazione di uva ed olive da cui – prossimamente – sarà possibile produrre vino biologico e barattoli della “Bella di Cerignola”.
Comunicato Stampa