Il Parco Urbano Campi Diomedei s’ha da fare. A tutti i costi, sì, ma con una visione d’insieme e tenendo presente gli interessi di un territorio. Il messaggio, forte e chiaro, arriva dall’Auditorium di Santa Chiara di Foggia, dove ieri la Fondazione Apulia felix ha promosso un evento per fare luce sul progetto che sta facendo parlare di sè in città. L’incontro, molto partecipato, ha messo in luce tutti i motivi che dovrebbero portare al “si”, smontando di fatto tutti l’impianto d’opposizione alla realizzazione dell’opera. E se è vero che all’incontro mancava sostanzialmente (ad eccezione di un rappresentante di Fare Ambiente Puglia) chi era favorevole alla decisione della Soprintendenza di bloccare i lavori, è altrettanto evidente che l’esigenza di una parte del territorio di essere ascoltata non può essere sottaciuta.



“Penso che ci siano tutte le condizioni perché tutte le esigenze siano ascoltate, perché si tratta di un bene sentito da tutta la comunità. Ci stiamo occupando di un pezzo importante della città di Foggia, denso di storia a partire dal patrimonio culturale e archeologico – ha sottolineato Giuliano Volpe, presidente della Fondazione Apulia felix -. Dobbiamo capire che la tutela fatta con i blocchi di progetti già partiti spesso produce solo cose ferme. Un monumento è un organismo vivo che ha un ciclo biologico di vita, e in questo caso i monumenti possono rinascere i nuovi contesti. Se i monumenti non rinascono, muoiono”. E a chi pone il problema della sistemazione dei cavalli, Volpe risponde che sono “un patrimonio che nessuno vuole cancellare. Bisogna allora trovare soluzioni condivise, come ad esempio il recupero di Masseria Giardino che potrebbe ospitare gli animali”.
L’incontro, come detto, ha sottolineato tutte le ragioni del perchè Campi Diomedei ha ragione di esistere come Parco urbano. Efisio Pitzalis dell’Università “L. Vanvitelli” della Campania, ha messo in luce come “il nostro progetto vuole porsi come tassello di incastro tra i vari paesaggi urbani della città di Foggia. Il Parco dal punto di vista figurativo vuole essere una sorta di elemento riassuntivo della città”. Non è mancata poi una frecciata a Vittorio Sgarbi, che aveva appoggiato il “no” a Campi Diomedei: “Chi parla di fontanelle non conosce il progetto”.
Fabrizia Cangelli dell’Università di Foggia ha spiegato i due provvedimenti amministrativi dell’annullamento d’ufficio e revoca, alla base di una decisione come quella del blocco lavori.



“Nel provvedimento della Soprintendenza manca la firma del responsabile del procedimento e non è stata fatta la comunicazione di avvio del procedimento – dice la Cangelli -. Inoltre, manca il vizio di legittimità necessario per l’annullamento ne sono menzionati considerazioni sugli effetti che il provvedimento ha prodotto. In sostanza, mancano i requisiti dell’annullamento. Perché hanno fatto una revoca e si può fare? No, perché non c’è un motivo valido”.
Chissà se il messaggio forte e chiaro sarà arrivato a Bari e a Vittorio Sgarbi…

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