Diffondiamo integralmente la nota del consigliere di minoranza di Stornara, Luigi Filannino, in merito alla programmazione del Piano Urbanistico Generale.

In data 3 giugno 2020 si è tenuto, presso la sala consigliare del Comune di Stornara, il primo laboratorio di partecipazione per la formazione del Documento Programmatico Preliminare – DPP del Piano Urbanistico Generale. Un incontro che è stato definito introduttivo e propedeutico alla vera discussione sul DPP, che si terrà ovviamente in Consiglio Comunale, dove sarà possibile visionare tutta la documentazione inerente questo importante strumento di programmazione e fare le opportune e necessarie contro-deduzioni alla proposta presentata dalla maggioranza.

Partendo dalla considerazione che le indicazioni della Regione Puglia rimandano ad una ipotetica costruzione dal “basso”, ovvero dalle proposte fatte dai cittadini, dai portatori di interessi, oltre che dai tecnici e dalla maggioranza che amministra il paese, è stata in questo primo incontro illustrata solo la procedura che dovrà seguire il Piano Urbanistico Generale prima di arrivare alla sua approvazione. Inoltre è stata annunciata la pubblicazione di un questionario che i cittadini potranno compilare, al fine di dare allo staff tecnico, incaricato della stesura del Piano, le prime indicazioni sulla Stornara del futuro prossimo venturo.

Infatti di solito un Piano Urbanistico ha una durata minima ventennale e quindi quello che si deciderà oggi condizionerà inevitabilmente il destino urbanistico di Stornara dei prossimi venti anni. Oggi bisogna decidere cosa deve diventare questo Paese, se deve scivolare in un degrado maggiore di quello attuale o se deve risorgere a nuova vita.

A tal proposito nel mio intervento, in qualità di capogruppo della minoranza consigliare, ho voluto sottolineare due concetti fondamentali:
1) Il primo è che un Piano Urbanistico non può e non deve essere considerato solo uno strumento per costruire solo e sempre più case, trasformando il Paese in un grande dormitorio, ma deve servire a costruire una “comunità” di persone, partendo dall’idea che i cittadini hanno soprattutto bisogno di “socializzare” e di abitare in un Paese civile e vivibile che metta al primo posto la qualità della vita individuale e sociale.

2) Il secondo è che, dovendo decidere il destino futuro del Paese, il Piano Urbanistico non può essere appannaggio della maggioranza, ma deve essere costruito chiedendo anche la collaborazione della minoranza, oltre che dei portatori di interessi, che sono anche le associazioni culturali e di volontariato, vale a dire il mondo del Terzo Settore. Di qui la proposta di potenziare i “luoghi d’incontro” e gli “spazi sociali”, dalle piazze ai parchi e alla “cittadella del volontariato”, dai contenitori culturali ai luoghi destinati ai giovani per avviare eventuali imprese “startup”.

Come anche la proposta di ripensare la “mobilità” soprattutto sulle vie principali di comunicazione per evitare che il traffico pesante attraversi il Paese, con tutti i rischi che questo comporta, nonché l’invito a valorizzare la Via Appia-Traiana, la Via Francigena, i Tratturi della Transumanza e le Antiche Masserie. Notevole anche l’intervento del consigliere di minoranza Pasquale D’Assisi, che ha posto l’accento sulla questione della “espansione” del Piano, ribadendo il concetto che prima di espandersi bisognerebbe riqualificare e valorizzare le aree e gli edifici urbani esistenti e magari degradati. Attendiamo dalla maggioranza segnali di apertura e soprattutto chiediamo di visionare la documentazione finora prodotta.

Comunicato Stampa
Luigi Filannino

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