I servizi minimi garantiti sui Monti Dauni non sono così “garantiti”. E quanto emerge dall’ultimo disservizio denunciato dal sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, la cui protesta è stata sostenuta da Giannicola De Leonardis di Fratelli D’Italia. Dopo le problematiche rilevate a Panni e Castelluccio Valmaggiore, infatti, anche Carlantino risulta sprovvista di servizi per il cittadino. Nello specifico, a Caralantino, i residenti non riuscirebbero ad effettuare le operazioni presso l’ufficio postale e per questo sarebbero costretti a percorrere diversi km per raggiungere la sede più vicina.
“Per il presidente del consiglio Giuseppe Conte (che pure in una realtà analoga dei Monti Dauni è nato e vissuto), per i vertici nazionali, regionali e provinciali di Poste Italiane – spiega Giannicola De Leonardis – il comune di Carlantino non esiste, e non esistono i suoi cittadini, non degni di una qualsiasi, piccola considerazione. Perché non è infatti tollerabile un ufficio postale con un solo operatore allo sportello, senza un postamat, aperto solo in determinati giorni e orari, con gli abitanti e i residenti (i disabili ancora più penalizzati, in assenza di uno scivolo d’accesso accanto alle scale) che pagano la colpa di essere ancora vivi e avere scelto di restare e non abbandonare la loro terra” E non è nemmeno tollerabile che un sindaco, rappresentante istituzionale di riferimento della sua comunità, venga preso in giro per mesi e mesi, tra annunci e promesse puntualmente disattese e continui scaricabarile e rimpalli di responsabilità”.
Il sindaco, nella sua ultima uscita pubblica, ha riportato il caso di un anziano carlantinese che, per poter accedere al proprio conto corrente postale, deve farsi accompagnare da qualcuno all’ufficio di Celenza Valfortore dove l’ufficio è composto da tre dipendenti,
risulta installato il postamat e sono stati effettuati i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche. Il sindaco, così come riporta, avrebbe più volte incontrato i vertici di Poste Italiane, ma fino ad adesso non è stata trovata nessuna soluzione al problema.
“I cittadini di Carlantino pagano le tasse, fanno ancora parte della regione Puglia e di questo Paese, ma evidentemente non sono considerati ‘strategici’ in termini economici e politici” – continua De Leonardis. “E quindi non meritano nemmeno un investimento irrisorio in sicurezza perché è impossibile non provocare assembramenti nei giorni di ritiro della pensione, per fare – solo un esempio – e nella qualità della loro vita. Ripeto, una vergogna e uno scandalo che hanno tanti responsabili, professionisti non pervenuti in una fase così delicata per la vita anche di piccole comunità, di fatto abbandonate al loro destino”.