“Gli arresti di questa mattina ad Apricena sono il segnale di quanto la lotta al caporalato nel foggiano sia una delle priorità di Governo Conte e delle Forze dell’Ordine, a cui va il nostro ringraziamento per il costante ed incessante impegno a tutela della legalità. La circostanza che la manodopera sfruttata fosse costituita prevalentemente da lavoratori extracomunitari, reclutati dai “ghetti” della nostra provincia, rende quanto mai opportuno e fruttuoso l’incontro avuto con il Prefetto.”
Così la deputata foggiana M5s Rosa Menga, insieme a tutti i deputati e senatori M5s di Capitanata, all’europarlamentare Mario Furore e alla consigliera regionale Rosa Barone, che nei giorni scorsi hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il Prefetto di Foggia, Raffaele Grassi. All’ordine del giorno proprio il futuro dell’ex Centro di accoglienza richiedenti asilo (CARA), la cui attività si è interrotta l’1 maggio scorso, e del ghetto abusivo di Borgo Mezzanone.
“Consapevoli del fatto che i ghetti siano una fonte pressoché inesauribile di manodopera a basso costo e convinti da sempre che lo smantellamento dell’ex Pista sia l’unica strada per restituire sicurezza ai residenti e dignità agli immigrati, abbiamo chiesto al Prefetto di conoscere le azioni intraprese e quelle programmate”- si legge nella nota inviata dai pentastellati.
“Secondo quanto spiegato dal Prefetto – proseguono – le operazioni di abbattimento decise dal governo, sono state sospese nei mesi scorsi a causa dell’emergenza Covid. I lavori di smantellamento e contestuale bonifica dell’area sono in fase di ripartenza e saranno portati a termine entro la fine dell’anno. Nel frattempo si sta lavorando per il ricollocamento su base volontaria dei cittadini extracomunitari regolari. La difficoltà è trovare comuni e strutture in grado di accoglierli: su 61 sindaci, solo 4 hanno risposto all’appello della Prefettura, dicendosi disponibili ad individuare strutture adatte all’accoglienza degli immigrati.
Una soluzione potrebbe essere la riqualificazione e la riconversione degli edifici dell’ex CARA che potrebbero accogliere i cittadini con regolare permesso di soggiorno. La riconversione – scrivono i 5stelle – eviterebbe che gli edifici rimasti vuoti dopo lo sgombero diventino oggetto di occupazione abusiva. Inoltre, dando la possibilità a tutti i cittadini extracomunitari regolari di avere un alloggio dignitoso, sarebbe più semplice ripristinare e mantenere la legalità nella zona. Questo perché si potrebbe finalmente identificare chi risiede nel ghetto in modo illegale e chi, pur avendo un regolare permesso di soggiorno, ha dovuto sottostare alle regole disumane e disumanizzanti dell’ex Pista perché non aveva alternativa.”
“Solo facendo emergere le irregolarità – concludono – si potranno garantire contemporaneamente l’ordine pubblico e la tutela dei diritti umani, calpestati non solo da chi governa il ghetto con la paura, ma anche da imprenditori locali senza scrupoli.”
Comunicato Stampa