Il Tar Lazio ha rigettato il ricorso presentato dall’ex sindaco Franco Metta contro lo scioglimento del Comune di Cerignola per infiltrazioni mafiose. I magistrati Roberta Ravasio, Antonino Savo Amodio e Lucia Maria Brancatelli hanno confermato il provvedimento che nel gennaio del 2019 portò al commissariamento del Comune e allo scioglimento degli organi di rappresentanza politica. Dopo questo passaggio al tribunale amministrativo, l’ex sindaco Metta non getta la spugna e annuncia due importanti novità.

In primis ha annunciato un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. Poi si è proiettato già verso quelle che saranno le scadenze elettorali per il rinnovo delle cariche elettive. Infatti, a meno che non ci siano ulteriori proroghe, la commissione prefettizia insediatasi a Cerignola terminerà il proprio mandato ad aprile 2021, in modo tale che a maggio-giugno dello stesso anno possano tenersi delle nuove elezioni. “Io sarò candidato sindaco!” – annuncia Metta – “e non ci sarà nessun complotto, nessuna pressione, nessuna commissione che potrà impedirmelo. L’esito delle urne sarà la sentenza più attesa”.

Sulla sentenza del Tar è intervenuto anche Tommaso Sgarro che, all’epoca dello scioglimento sedeva tra i banchi dell’opposizione. “C’è poco da esultare” – dichiara Sgarro. “È solo la conferma che nessuno ha ordito complotti contro qualcosa o qualcuno, né tantomeno contro questa città, ma che la situazione di enorme difficoltà che stiamo vivendo ha precisi responsabili. Ora, per il bene di Cerignola, chi ha infangato il buon nome delle cerignolane e dei cerignolani taccia. Il momento è delicato ovunque, per Cerignola ancor di più” – conclude l’ex consigliere.



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