Grave episodio di intimidazione ai danni del giocatore del Foggia Calcio, Federico Gentile. Nella notte, ignoti criminali hanno incendiato la porta d’ingresso della casa del calciatore, che in quel momento si trovava all’interno con moglie e bimbi. Le fiamme hanno avvolto il portone di casa dell’abitazione, che si trova nelle vicinanze dell’Amgas a Foggia.
Ignote le cause, ma gli inquirenti non escludono nulla: dall’atto di balordi a una vera e propria intimidazione. Nelle scorse settimane, la società rossonera era finita nel mirino delle critiche di alcuni tifosi che chiedevano a gran voce all’attuale proprietà di farsi da parte. Ma, a dir la verità, la protesta era sempre avvenuta tramite striscioni e mai sfociata in atti violenti.
L’episodio scuote l’intero ambiente rossonero, che si stava ritrovando anche in termini di unità dopo le ultime prestazioni in campo fornite dalla squadra (domenica c’era stata la vittoria in casa della Viterbese).I commenti ufficiali non si sono fatti attendere. “Abbiamo a che fare con balordi. Non è giusto che una sparuta minoranza criminale e violenta debba rovinare l’armonia di un’intera comunità: non possiamo stupirci se il nostro amato territorio finisca in fondo alle classifiche sulla qualità della vita”, accusa il sindaco di Foggia, Franco Landella.
“Il Calcio Foggia 1920, in tutte le sue componenti, esprime massima solidarietà e vicinanza a Federico Gentile ed alla sua famiglia, condannando con fermezza il vile atto intimidatorio commesso questa notte ai danni del calciatore e provvedendo a sporgere formale denuncia verso ignota”, si legge sul sito ufficiale della società rossonera. Anche il direttore tecnico Ninni Corda non nasconde la propria amarezza: “Ora è il momento dei fatti senza se e senza ma. Federico ha l’unica colpa di avere fatto il suo dovere a 360 gradi da un anno e mezzo a questa parte sempre per il bene del Foggia e di essere legato a me e a questa società”.