In data 13.11.2023, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha diretto e coordinato le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Foggia, nei confronti di quattro persone, tutte residenti a Foggia, ritenute, allo stato del procedimento, gravemente indiziate dei reati di estorsione tentata e consumata, tutti aggravati dal metodo mafioso considerate le modalità operative e le circostanze attuative della condotta oltre all’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’associazione mafiosa convenzionalmente denominata Società Foggiana, in particolare la batteria mafiosa “MORETTI – LANZA – PELLEGRINO”, la cui esistenza e operatività in Foggia costituisce fatto notorio attestato da plurime e concordanti sentenze passate in giudicato.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, fatta a seguito di una complessa attività investigativa, corroborata dalle attività tecniche, gli odierni indagati avrebbero avanzato pretese estorsive nei confronti di diversi commercianti del posto, caratterizzate, tra l’altro, anche da aggressioni fisiche.
Le indagini, seguono il filone investigativo avviato i primi mesi del 2022, quando nel mese di febbraio, all’esito dell’attentato dinamitardo ai danni di un noto esercizio commerciale perpetrato a gennaio dello stesso anno, i poliziotti della Squadra Mobile di Foggia avevano prima dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla D.D.A. di Bari nei confronti di due uomini e, successivamente, nel mese di marzo, a un ulteriore decreto di fermo, emesso sempre dalla D.D.A. di Bari, nei confronti di tre soggetti per la richiesta estorsiva che sarebbe stata avanzata ai danni di un piccolo imprenditore locale nel mese di febbraio, cui avrebbe fatto seguito, per il mancato assoggettamento alla pretesa estorsiva, l’esplosione di diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo del box di pertinenza della sua abitazione.

In tutti gli episodi estorsivi ricostruiti dagli investigatori, è emersa la vicinanza dei destinatari delle misure cautelari alla nota batteria mafiosa dei “ MORETTI – PELLEGRINO – LANZA”, nel cui interesse, quindi, sarebbero stati perpetrati i riferiti reati.

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