L’Università di Foggia ha inaugurato l’Anno Accademico 2023_2024, il 24° dalla sua istituzione, con l’intervento del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. La cerimonia si è tenuta lunedì 29 gennaio, alle ore 11.00, nell’Aula Magna “Valeria Spada” (Via R. Caggese, 1 – Foggia), alla presenza dei componenti della Comunità accademica, dei Rettori delle Università italiane e delle massime autorità civili, militari e religiose del Territorio.

La cerimonia si è aperta con il consueto corteo accademico e con l’esecuzione dell’Inno nazionale a cura del Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia diretto dal maestro Donato Della Vista. L’ensemble composto da Concetta Pirro (soprano), Roberto Caputo (Basso), Giusy Riefoli (Flauto), Alessandro Battista (Clarinetto), Maria Antonietta Moscato e il prof. Vincenzo Celozzi (Corno), Angelo Iatesta (Sax) ha eseguito anche il Gaudeamus igitur.

A seguire, gli interventi della Presidente del Consiglio degli Studenti, Emanuela Vocino: Il nostro Ateneo negli ultimi anni ha saputo migliorarsi ed offrire sempre più opportunità ai propri studenti e questo perfezionamento ha portato ad un progressivo aumento degli iscritti. Per citare qualche dato, quest’anno accademico siamo diventati già 13.531 iscritti di cui 4.341 immatricolati. Le iscrizioni all’anno accademico 2023/2024, però, non possono essere ridotte ad un mero dato statistico, ma è necessario che diventino il punto di partenza per comprendere quanto sia di fondamentale importanza investire nell’Università e spingersi a migliorarsi, affinché il nostro Ateneo possa diventare sempre più un punto di riferimento nel sistema universitario italiano ma non solo. È necessario che il sapere appreso tra le aule universitarie diventi una risorsa preziosa al servizio di tutti, una risposta concreta ai problemi e alle difficoltà che siamo chiamati ad affrontare ogni giorno come cittadini, ancor prima che come studenti. Facciamo, dunque, tesoro della nostra esperienza universitaria che sarà unica ed irripetibile”.

La cerimonia è proseguita con l’intervento del Coordinatore dell’Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia, sezione di Foggia, Matteo Caputo che ha evidenziato le criticità relative al mondo dei dottorandi e dottori di ricerca: “A questo punto, sicuri del fatto che questa situazione possa essere risolta soltanto attraverso un cospicuo e costante incremento dei fondi per la ricerca, cerchiamo di valutare quali possano essere le strategie migliorative da mettere in campo per arginare fenomeni che, non c’è bisogno di dirlo, conducono ai risultati dell’indagine in materia di ansia, depressione e stress. Pertanto, a breve e medio termine, riteniamo necessario, per contrastare questi fenomeni, innanzitutto un aumento dell’importo della borsa che permetta di riassorbire quanto perduto dal punto di vista del potere d’acquisto; allo stesso tempo, per arginare la sensazione – che molto spesso diventa realtà – del senso di precarietà costante, che spinge sempre più in là la possibilità di avere una stabilità e una vita soddisfacente, il ripensamento delle numerose forme di contrattualizzazione post-doc, ad oggi strumento ulteriore di precariato, cercando di dare seguito a tutto quanto, anche dal punto di vista legislativo, si è tentato di fare negli ultimi anni. Noi crediamo che tutti coloro che oggi qui ci ascoltano abbiano intenzione di fare, ciascuno secondo le proprie possibilità e competenze, un passo verso i dottorandi e i dottori di ricerca che oggi, attraverso me, vi parlano e, di conseguenza, un passo importante verso la ricerca. Se noi siamo il futuro, allora vi chiediamo di non sacrificare il presente invano”.
La dott.ssa Sara Perrella ha rappresentato il Personale tecnico, amministrativo e bibliotecario:“Il 25 ottobre 2021, l’Università di Foggia ha avuto il grande privilegio di ospitare il Presidente della Repubblica, Onorevole Sergio Mattarella. Durante l’inaugurazione dell’anno accademico, il Presidente ha affermato che: «l’Università è un presidio di cultura; è un presidio di senso della convivenza; è un presidio di senso di rispetto degli altri, di senso della comunità. Tutto questo è di grande importanza ovunque. E in questo territorio di grandi tradizioni, con grandi opportunità e risorse – che richiede un impegno particolarmente intenso, di sostegno, da parte delle istituzioni – anche nazionali – l’Ateneo è un presidio che esprime la volontà di crescita della popolazione di Foggia». A distanza di più di due anni sentiamo questa missione come “presidio che esprime una volontà di crescita” ancora più forte. Il nostro Ateneo guarda con soddisfazione alla strada tracciata finora ma anche verso i traguardi ancora da raggiungere, quotidianamente impegnato nella missione ambiziosa e necessaria di essere il presidio culturale in una provincia, come quella di Foggia, dalle potenzialità enormi e per gran parte ancora inespresse. Potenzialità che soltanto la cultura e la formazione possono portare alla luce, verso il rilancio. Ognuna e ognuno di noi ha a cuore le proprie origini e il proprio territorio, troppo spesso sottovalutato e messo in disparte. L’Università è una comunità fatta di persone, ciascuna con le sue attitudini, le sue competenze, le sue aspirazioni, al di là del ruolo, della mansione e del titolo. Ogni attività, ogni compito e ogni funzione possono essere svolte con migliori risultati, se chi è chiamato a svolgerli conosce e condivide degli obiettivi comuni”.
Il Rettore prof. Lorenzo Lo Muzio in apertura del suo discorso inaugurale ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione e, in particolare, le autorità civili, militari e religiose ha, poi, rivolto, un ringraziamento particolare al Ministro dell’Università e della Ricerca On. Bernini che, per sopraggiunti impegni istituzionali, ha partecipato alla cerimonia da remoto: “L’inaugurazione dell’anno accademico di una Università giovane come la nostra, istituita solo 24 anni fa, rappresenta un momento particolarmente importante perché in questa occasione non si presenta solo un bilancio annuale di attività e di dati statistici sui risultati raggiunti, ma siamo chiamati come Comunità accademica a riflettere sui valori identitari e sul senso di appartenenza ad una Istituzione che sviluppa e promuove, conoscenza, innovazione e cultura al servizio dei giovani e della società. Oggi, oltre che profondamente emozionato, sono consapevole che questa Cerimonia è resa ancora più importante perché è la prima inaugurazione del mio mandato rettorale che sta segnando, come è giusto che sia, una fase di passaggio e di cambiamento che raccoglie attorno a sé le speranze ma anche le fragilità e i timori di ciascuno di noi, della nostra Comunità.  Confesso che questi primi mesi di mandato rettorale sono stati difficili. Gestire il cambiamento alla guida di un Ateneo caratterizzato da diverse anime tutte straordinariamente portatrici di valori e competenze e tutte con aspettative e ambizioni da realizzare è estremamente complicato. Come Rettore ho il dovere di ascoltare, condividere, ma soprattutto di prendere decisioni. Decisioni che richiedono molto spesso fermezza e coraggio per respingere gli attacchi di chi evidentemente quel cambiamento lo teme. Ma il coraggio deve essere accompagnato anche dalla capacità di unire e non dividere, di comprendere le differenze e di valorizzarle, di ricercare anche nel dissenso, che è parte essenziale della nostra vita accademica nuovi equilibri. Sono convinto, che la nostra Comunità saprà trovare in sé stessa e nel suo sentirsi comunità una rinnovata coesione fondata sull’unità di intenti per il bene comune che deve rimanere l’obiettivo primario a cui ispirare la nostra azione”.  
La relazione inaugurale ha anticipato l’intervento del Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini che nel suo intervento ha sottolineato il ruolo delle Università nell’abito culturale e sociale: “La parola più ricorrente di questa cerimonia è stata ‘comunità’. Le mura dell’università mai come ora sono abbattute rispetto alla città e ai territori che la ospitano. È importante creare un ecosistema della conoscenza che coinvolga tutti. L’Università di Foggia è giovane ma ha già fatto molte cose. Sui corsi di laurea e sull’aumento del numero degli studenti siete stati bravi”.
La prolusione dal titolo “Finanza, etica e benessere sociale”, tenuta dal Direttore del Dipartimento di Economia e docente di Economia degli intermediari finanziari, Pasquale di Biase, ha concluso la giornata: “Vorrei iniziare questa mia prolusione ricordando la lettera che il Santo Padre ha inviato, nell’aprile del 2021, ai partecipanti al meeting di primavera della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale. Nel suo messaggio Papa Francesco afferma che il concetto di ripresa non può accontentarsi di tornare a un modello iniquo e insostenibile di vita economica e sociale, dove una esigua minoranza della popolazione del mondo possiede metà della sua ricchezza. Da qui l’invito a rivedere le regole che governano il mondo della finanza, perché diventi uno strumento al servizio dei popoli e a protezione dei più bisognosi, uno strumento che consenta agli individui di realizzare le loro aspirazioni più profonde e il bene comune universale. La vera sfida consiste nel riportare le relazioni economiche e sociali a una dimensione più naturale, una dimensione che non cancella l’individualismo, ma ne contiene gli eccessi attraverso una rete di regole e valori ispirata da principi di uguaglianza, rispetto e condivisione. Il compito di vincere questa sfida è l’eredità che lasciamo ai nostri figli, con la speranza che sappiano essere più coraggiosi dei loro padri”.
L’evento è stato patrocinato da: Regione Puglia, Provincia di Foggia, Comune di Foggia e CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e prevede la partecipazione del Conservatorio di Musica “Umberto Giordano” di Foggia.

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