Non sarà di certo indolore l’attuazione del nuovo piano per la raccolta differenziata dei rifiuti nel Comune di Orta Nova. Il relativo schema tariffario redatto dagli uffici amministrativi, su indicazione dell’autorità di Bacino, come c’era da attendersi, andrà fortemente a gravare sulle tasche dei cittadini, già a partire dai prossimi mesi, attraverso l’imposizione della IUC (Imposta Unica Comunale), all’interno della quale viene conteggiata la Tari (tassa sui rifiuti). Durante il consiglio comunale di mercoledì 28 aprile, l’assemblea è stata chiamata ad esprimersi sull’adeguamento delle tariffe e sul piano economico finanziario calcolato in base al necessario adeguamento ai costi effettivi di servizio SIA e agli oneri per la predisposizione della differenziata che, da quanto si apprende, sarà di tipo blando, con una raccolta porta a porta dedicata soltanto ai rifiuti umidi e al secco indifferenziato, con le classiche campane stradali previste per tutte le altre categorie merceologiche. Sul tema sono state sollevate parecchie criticità, in particolar modo da Maria Rosa Attini, consigliera di minoranza del Partito Democratico, nonché ex assessore all’ambiente del Comune di Orta Nova durante l’Amministrazione Calvio.
“Data l’importanza dei temi trattati oggi – ha spiegato Attini – sarebbe stato opportuno presentare in primo luogo al consiglio comunale monotematico un opportuno e congruo progetto di gestione del ciclo dei rifiuti per il comune di Orta Nova, ed in secondo luogo deliberare il relativo piano economico e finanziario per l’approvazione delle tariffe. L’Amministrazione Tarantino evidentemente non ha ritenuto opportuno e necessario discutere con tutti i consiglieri tale argomento”. Al di là delle questioni di forma, la componente consigliare del Partito Democratico ha poi spostato l’attenzione sul merito, facendo notare che già la precedente Amministrazione aveva redatto un progetto con SIA il quale contemplava la completa eliminazione dei punti di raccolta stradale, oltre che un costo inferiore rispetto a quello della bozza attualmente al vaglio del consiglio.
“Dall’analisi del documento allegato alla proposta di delibera – ha affermato Attini – risulterebbe che i costi per la gestione sarebbero di € 2.351.174 all’anno, ovvero un importo altissimo per il servizio scelto di raccolta mista domiciliare e stradale. Inoltre la durata contrattuale e la percentuale di raccolta differenziata prevista non vengono rese note. La scorsa Amministrazione aveva redatto un piano con un servizio più efficiente che prevedeva una raccolta spinta e la scomparsa definitiva dei cassonetti stradali, per un importo di € 1.812.027,47 all’anno. Ma questa proposta da anni giace nei cassetti degli uffici ed è stata totalmente messa da parte. Inoltre il piano economico finanziario, all’interno del quale sono presenti le nuove tariffe, non riporta alcun firmatario”.
Le opposizioni, in seguito a tale discussione, hanno richiesto un ragionevole rinvio dell’approvazione del piano ad una seduta successiva, auspicando la redazione di un documento più dettagliato che prevedesse un sistema di raccolta rivolto a tutte le tipologie di rifiuto, cercando comunque di contenere i costi. Nel corso del Consiglio Comunale, il consigliere Vece (UDC) ha fatto notare come il pagamento annuale del servizio riguarderebbe anche il primo periodo dell’anno già trascorso, per il quale nessun servizio di raccolta differenziata è stato attivato. L’assessore all’Ambiente, Laura Spinelli, a più riprese, ha fatto notare come tutto ciò dipenda esclusivamente dalle tempistiche dell’approvazione del bilancio e che si tratti di un passaggio obbligato per adeguarsi alle nuove normative in materia.
“Il sindaco che aveva promesso in campagna elettorale la diminuzione delle tasse passerà alla storia di questo paese come il più grande saccheggiatore delle tasche delle famiglie ortesi – commentano i consiglieri del Partito Democratico, a conclusione del Consiglio – il piano che avevamo redatto noi prevedeva un costo medio per abitante di € 101,41. Sarebbe bastato sedersi con SIA e trattare su alcuni servizi e poi mettersi a lavoro. E invece stanno portando in Consiglio Comunale cinque paginette per quello che chiamano progetto della raccolta differenziata che dovrebbe, secondo loro, giustificare la spaventosa impennata delle tariffe. Ad esempio, una famiglia di quattro persone, con una casa di 90 mq, nel 2015 avrebbe pagato € 197 circa, mentre adesso pagherebbe € 398”.