Partire da Foggia per poi ritornare e mettere a disposizione della collettività il bagaglio di esperienze maturate nel corso dei progetti di mobilità. Si è discusso di capitale umano e internazionalizzazione dell’Ateneo, ieri mattina presso l’aula II del Dipartimento di Economia in Via Caggese. Tra i vari punti di approfondimento, c’è stato spazio anche per una valutazione sull’alternanza scuola-lavoro e sul ruolo della formazione nel territorio e nei rapporti con gli enti locali: temi perfettamente in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020. La conferenza, organizzata da Vincenzo Signoriello, è stata anche un’occasione propizia per fare un bilancio dei progetti di interscambio culturale in entrata e in uscita, per ciò che riguarda l’Ateneo foggiano negli ultimi anni, visto che nella stessa aula erano presenti molti studenti di Economia (ai quali è stato riconosciuto un credito formativo per la partecipazione) e anche alcuni rappresentanti della cosiddetta “generazione Erasmus” che nei loro itinerari formativi hanno scelto proprio la città di Foggia per spendere le loro borse di studio.
Al tavolo tecnico, moderato da Antonella Caruso, hanno preso parte Francesco Contò, direttore del Dipartimento di Economia; la dottoressa Chiara Porro, delegata alla mobilità studentesca dell’Università di Foggia; Rocco Calamita, presidente dell’Unione dei Cinque Reali Siti, Remo Amatore, Senatore Accademico Unifg di Area Nuova e Dario Stefàno, senatore della Repubblica di Sinistra Ecologia e Libertà. Sono emersi giudizi differenti sui percorsi che il “capitale umano” locale deve inseguire per giungere ad una degna collocazione lavorativa, ma tutti gli intervenuti hanno evidenziato positivamente gli sforzi che l’Università sta facendo per aumentare la propria appetibilità agli occhi degli studenti dei centri accademici europei.
“Abbiamo intenzione di istituzionalizzare questo evento di riflessione sulle opportunità concesse dai bandi sulla mobilità – ha affermato il professor Contò – per far conoscere meglio agli studenti queste buone pratiche che al giorno d’oggi sono sempre più richieste nei curricula dei laureati. I progetti come Erasmus plus sono importanti per far capire come ci si possa approcciare in maniera differente all’apprendimento di una materia. E’ necessario però, e invito la Regione a prendersene carico, prevedere delle misure che permettano ai nostri studenti anche di inserirsi nelle imprese dei paesi esteri. Le persone che vengono da fuori per studiare a Foggia sono più motivate degli studenti che si trovano già qui e questo è un punto che deve far riflettere. Oggi è necessario pensare al mercato del lavoro ben prima del conseguimento della laurea e, per questo motivo, ritengo che prediligere delle mete meno ambite di quelle che vanno per la maggiore, potrebbe essere una buona strategia”.
Al convegno, intitolato “Obiettivo Capitale Umano: verso un’Europa inclusiva, smart e sostenibile”, era attesa anche la presenza dell’Assessore all’Università, Formazione e lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo, che a causa di alcuni impegni istituzionali non ha potuto raggiungere le aule di Via Caggese, ma ha comunque avuto modo di ricevere le provocazioni sollevate durante il dibattito. Dopo i saluti istituzionali di Rocco Calamita, ha preso la parola la professoressa Chiara Porro, delegata rettorale alla mobilità studentesca che, tramite delle slides riassuntive ha presentato la situazione attuale e i progetti che l’Università riproporrà nei prossimi mesi. “L’internazionalizzazione dell’Università di Foggia – ha spiegato la professoressa Porro – non riguarda soltanto la promozione del progetto Erasmus Plus, ma anche il reclutamento visiting professor per gli insegnanti stranieri, le summer school e le international weeks, oltre ai joint master degree che organizziamo con università straniere. Attualmente possiamo contare su ben 600 accordi Erasmus con istituzioni universitarie straniere di quasi tutti i paesi europei. In modo particolare, nell’ambito della Ka 107 Erasmus, l’Unifg si è aggiudicata un progetto dell’importo di € 630.000 per avviare delle attività specifiche con alcuni centri accademici dell’Ucraina. Nel conteggio totale di tutti i progetti di mobilità, lo scorso anno si sono mossi da Foggia circa 400 studenti diretti verso le capitali Europee più ambite. Per ciò che riguarda i cosiddetti incomings siamo in grado di affermare che almeno 200 studenti stranieri hanno scelto Foggia per svolgere il loro interscambio, con un aumento del 100% rispetto agli ultimi tre anni”.
A conclusione del dibattito, ha preso la parola il senatore Stefàno che ha rilanciato il paradigma enunciato da Contò, affermando che l’Università debba farsi carico delle proposte da presentare agli organi politici competenti per implementare il senso di appartenenza europea. “La mobilità studentesca tramite gli Erasmus – ha concluso Stefano – rappresenta il progetto che meglio ha incarnato l’idea d’Europa dei padri fondatori, ma la dimensione europea alla quale ambiamo tutti non deve far venir meno le specificità territoriali. In questa direzione l’Università deve avere un ruolo fondamentale, anche per dare una risposta alla politica dei ‘muri’ che sta prendendo sempre più corpo tra i paesi dell’Unione”.