Non esiste soltanto il bullismo tra i banchi di scuola, ma anche quello celato dietro un monitor. Di fatti la sempre maggiore dimestichezza delle nuove generazioni con gli strumenti informatici impone un serio approfondimento e una maggiore conoscenza delle molteplici sfaccettature della problematica sociale.
Andava in questa direzione, il dibattito tenutosi giovedì scorso, nell’auditorium dell’Istituto Comprensivo “Aldo Moro” di Stornarella, intitolato “Bullismo e Cyberbullismo, Ragazzi nella rete”. L’evento è stato organizzato dalla biblioteca scolastica “Anna Frank” in collaborazione con i Maestri del lavoro della delegazione di Foggia ed è stato inserito nella campagna nazionale “Il maggio dei Libri”, alla quale il fortino letterario stornarellese sovente partecipa conseguendo ottimi risultati.
“Bullismo e cyberbullismo – ha spiegato la professoressa Paola Grillo, referente del progetto – sono termini ricorrenti in ambito scolastico, a volte usati in maniera impropria, a volte abusati. La scuola ha finalità educative e la promozione di incontri con esperti e professionalità del territorio è un’occasione da non perdere”.
Durante lo scambio di opinioni, alla presenza delle classi quinte della scuola primaria e delle seconde della scuola secondaria di primo grado, sono intervenute Rosa Schena, avvocato e mediatrice globale, trainer in comunicazione e coach life; e Romana Romano, esperta in diritto del lavoro e di tutele per i minori. Sul tavolo una serie di libri appartenenti alla biblioteca scolastica incentrati proprio su questi temi delicati che incidono fortemente sulla crescita delle vittime di violenze. In sala erano presenti anche Pasquale Mastrovalerio, viceconsole provinciale, Giovanni De Seneen, console provinciale emerito e Alcide Foscarini, viceconsole regionale.
Particolarmente denso di significati l’intervento della Schena, che ha più volte richiamato il noto monologo della Cortellesi sul tema del bullismo. Un intervento il suo costruito sulla necessità che i genitori ritornino ad ascoltare i loro figli e i docenti a leggere “il non detto” tra le righe. “Quante volte – ha affermato la Schena – dite ai vostri figli che non volete che escano da soli o che facciano quella strada buia e deserta perché sono piccoli e vedete pericoli dappertutto e poi li gettate nel mondo tenendoli in cameretta a navigare su internet?”.
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