Uno spropositato e incosciente gesto di incuria, a pochi passi da una zona completamente riqualificata. Torna a far discutere, ad Orta Nova, il fenomeno dell’abbandono illegale di rifiuti, all’indomani dell’ultima tempestiva operazione svolta dalla sezione locale delle Guardie Ambientali d’Italia.
I volontari hanno avuto modo di localizzare un vero e proprio “cimitero” di contenitori industriali rilasciati in aperta campagna. Questo ritrovamento risale al pomeriggio di giovedì 7 luglio, attorno alle ore 18.30, quando nel corso delle consuete operazioni di vigilanza svolte dalle GADIT in agro di Orta Nova, alcuni volontari ortesi, giunti nei pressi della Strada Provinciale 80 (nella nuova zona Pip, alle spalle dell’autosalone Castellano) hanno rinvenuto una discarica abusiva di prodotti alimentari deteriorati, contenuti all’interno di fusti di plastica.
Ad una prima conta, sono risultati almeno 30 contenitori, ma estendendo la ricerca alle zone ancora più interne, il numero lieviterebbe fino ad oltre 50 ceste di plastica, abbandonate da ignoti. Non molto lontane, anche alcune pedane in legno, utilizzate per il trasporto sui muletti. Dopo le infauste scoperte, le casacche verdi hanno prontamente allertato la Polizia Municipale che, a sua volta, ha redatto il referto di denuncia da presentare al Nucleo Operativo Ambientale dei Carabinieri e alle altre autorità competenti in materia.
“Ci siamo trovati di fronte ad uno spettacolo indecoroso – racconta Domenico Sgaramella, presidente delle Guardie Ambientali locali – con un odore nauseabondo che proveniva dai contenitori, sparsi in maniera confusa tra l’erba ed altri rifiuti. Abbiamo subito allertato le autorità, nei limiti delle nostre competenze, sperando che queste pratiche possano essere debellate e gli artefici possano essere puniti”.
Proprio al fine di individuare le industrie conserviere locali che hanno disposto un tale scempio, sono già partite le indagini coordinate dalla Procura di Foggia. Il campo d’azione sarebbe particolarmente ristretto, anche in virtù del fatto che sui fusti fossero ancora visibili dei cartellini con i numeri seriali per la tracciabilità. Ben presto dunque, potrebbero essere resi noti altri particolari di questa triste vicenda. Considerando che all’interno dei bidoni ci fossero prevalentemente carciofi avariati, olive scadute, peperoncini e melanzane non più utilizzabili, si stringe il cerchio attorno ai possibili responsabili, sicuramente individuabili tra le industrie locali dedite alla produzione di sottoli e sottaceti. A quanto pare, inoltre, si potrebbe già confermare che i fusti sarebbero stati rilasciati da opifici operanti a poca distanza dal sito inquinato.
Sulla scorta di queste prime indicazioni, facilmente deducibili, sono partite le ricerche dei responsabili, tenendo presente che, nell’ambito di questo particolare settore di attività di trasformazione, ad Orta nova non si è nuovi per la scarsa sensibilità ai temi dell’ambiente e per lo smaltimento non idoneo dei materiali di scarto. Nel frattempo giungono messaggi di encomio per le Guardie Ambientali, a elogio del proficuo lavoro svolto. Sono sempre più numerosi i casi di questo tipo segnalati prontamente dai volontari. Da poco, il Comune di Orta Nova, ha sottoscritto con le Gadit, una nuova convenzione per assegnare loro la delega alla vigilanza delle aree verdi della città. Al centro dell’attenzione, oltre all’ormai consueta attività di monitoraggio delle zone periferiche e delle campagne, vi sarà anche la gestione della Villa Comunale di Via Stornara e dell’area di sgambatura per animali in via Tommaso Fiore. L’accordo prevede un compenso di € 9000 per la durata di un anno, fino a giugno 2017.
“Continueremo la nostra instancabile attività – spiega Sgaramella – sperando che sia da deterrente per attività illecite e per i comportamenti scorretti”.