Le sue parole hanno fatto tremare gli scranni dell’ultimo consiglio comunale di Orta Nova. In seguito, Lorenzo Annese, consigliere d’opposizione e capogruppo de “I Riformisti”, ha rincarato la dose riformulando le accuse shock che aveva mosso nei confronti del sindaco Dino Tarantino e della sua amministrazione.

Il tema è quello della delocalizzazione dell’area mercatale, un progetto che la maggioranza ortese ha strutturato per tempo in modo da bypassare le stringenti norme europee della Direttiva Bolkestein e non ribandire le concessioni di suolo pubblico detenute da tempo immemore da molti ambulanti che settimanalmente prendono parte al mercato del giovedì. Proprio il rapporto tra gli esercenti e l’amministrazione è stato oggetto delle pesanti invettive di Annese su argomentazioni che, qualora fossero confermate, aprirebbero un ulteriore fronte di indagine a carico di una maggioranza che ha già ben altre questioni aperte “in odore” di Magistratura.

“Negli scorsi giorni – racconta Annese – ho avuto un dialogo con uno dei più importanti commercianti del nostro mercato. Questo signore, un serio lavoratore, mi ha dato la sua autorizzazione a denunciare un fatto veramente spiacevole, che dimostra il valore politico delle persone che ci stanno governando. Secondo il suo racconto, infatti, alcuni esponenti della maggioranza lo avrebbero avvicinato, prima delle elezioni amministrative del maggio 2014, chiedendogli dei voti in cambio della proroga delle concessioni e della ‘sistemazione’ del mercato”.

Un fatto gravissimo anche alla luce dell’epilogo di quella tornata elettorale. Infatti, a quel ballottaggio dell’8 giugno 2014, l’attuale primo cittadino ebbe la meglio sulla coalizione guidata dal sindaco uscente Iaia Calvio per soli 133 voti che segnarono un ribaltamento notevole alla luce del risultato registrato al primo turno di votazioni. In questo modo il centro destra e i civici ortesi fecero contare una inaspettata rimonta che permise loro di ottenere la maggioranza.

“Passate le feste di Natale – continua Annese – se ci sarà anche la volontà da parte della persona che mi ha affidato queste confidenze, mi recherò dalle autorità competenti per denunciare l’ennesimo caso di malaffare. Sono sicuro che, così come avvenuto in questo caso, a tanti altri cittadini siano state fatte delle promesse soltanto per ottenere in cambio il loro consenso”.

Nel corso del pubblico comizio che il consigliere de “I Riformisti” ha tenuto in piazza Pietro Nenni lo scorso giovedì, oltre questo preoccupante prospetto, sono stati sciorinati diversi temi che animeranno la contesa politica nei mesi a venire, all’interno del comune capofila dei Reali Siti. Il cruccio più grande di Annese è quello relativo al bando con il quale la Giunta ha deciso di esternalizzare il servizio di implementazione e manutenzione della pubblica illuminazione per una durata di 25 anni ed un costo complessivo (senza considerare però l’abbattimento del risparmio energetico) che si attesta su oltre 8 milioni di euro.

“Questo è l’ennesimo regalo di Natale che l’amministrazione Tarantino si appresta a fare nell’approssimarsi del mese di dicembre” – sottolinea Annese. “Due anni fa ci fu il condono nei confronti di PEON, poi il bando degli autovelox che ha foraggiato una fantomatica azienda della quale si sono perse le tracce subito dopo la liquidazione. Oggi si confeziona questo nuovo ‘pacco regalo’ che andrà ad accontentare chissà quale interesse. Noi non lo sappiamo ma evidentemente chi ha strutturato questo bando, con la complicità dei dirigenti, sa già a chi finirà questo servizio che avremmo potuto tranquillamente gestire internamente”.

Ne ha per tutti Annese, un vero e proprio fiume in piena che lambisce la questione del cimitero, dove i prezzi degli oculi comunali sono schizzati alle stelle e dove – secondo Annese – “non sono state previste delle procedure trasparenti per l’assegnazione che durerà per soli 30 anni”. “Chiedo alle persone competenti e serie che pur ci sono all’interno di questa amministrazione – conclude – di fare un passo indietro e di isolare i personaggi dediti al malaffare che, al di là di come andrà a finire questa esperienza amministrativa, sicuramente non potranno attendersi un futuro duraturo all’interno della politica locale”.

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